Ballarò Buskers, l’arte di strada nelle piazze del mercato «Grazie a queste iniziative siamo Capitale della Cultura»

«Questo rumore di motorino presto scomparirà, perchè stiamo lavorando sulla regolamentazione del mercato con l’intenzione di trasformarlo in un’isola pedonale». Il sottofondo degli scooter, nelle strade del più antico mercato della città, fa da rumore di fondo alla conferenza stampa che lancia la seconda edizione del Ballarò Buskers Festival. E il neopresidente dell’omonima associazione Marco Sorrentino introduce con un annuncio il festival internazionale di arti di strada di Palermo, che ha ottenuto il patrocinio del Comune. Saranno più di 50 gli artisti dislocati per sei piazze di Ballarò: dal 20 al 22 ottobre il quartiere della prima circoscrizione si trasformerà in un palco diffuso popolato da saltimbanchi, equilibristi, funamboli, artisti, musicisti, cuntisti e poeti.

«Il Buskers è una di quelle iniziative che ha aiutato Palermo a diventare capitale della cultura – ha detto l’assessore Andrea Cusumano -. Tanto che il prossimo anno farà parte del calendario ufficiale». Per tutti e tre i giorni tutta la zona sarà pedonalizzata e oltre agli artisti locali, nazionali e internazionali, sarà presente un folto gruppo di artigiani Alab che farà base tra via Porta di Castro e piazza Casa Professa. Si potranno inoltre visitare i monumenti del quartiere, grazie a tre aperture straordinarie serali: venerdì 20 ottobre la Notte a Palazzo Conte Federico, sabato 21 ottobre la Notte alla Torre medievale di San Nicolò e domenica 22 ancora le visite serali alla Torre. Dopo il successo della prima edizione, con oltre 10mila presenze in tre giorni, il 2017 si caratterizza per i tanti laboratori per bambini. Altra novità sarà il Poetry Slam: chiunque vorrà potrà scrivere e leggere una propria a poesia su un palco.

«Ballarò rischiava di essere un nome – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando -. Oggi invece c’è una sorta di competizione tra i quattro mandamenti della prima circoscrizione. Sia chiaro che il mercato di Ballarò non può pensare solo ai turisti. Io dico: per fortuna esistono i turisti ma noi dobbiamo pensare ai palermitani. Se il cittadino vive male lo straniero non viene». L’obiettivo è infatti quello di rilanciare e riqualificare il mercato storico e tornare a porre l’attenzione sul quartiere. 

«Noi pensiamo che Ballarò debba essere un quartiere popolare – ha ribadito il presidente della prima circoscrizione Massimo Castiglia -. E poi crediamo che il mercato del Carmine deve tornare al chiuso, che poi è una richiesta precisa degli stessi commercianti». E sull’allarme relativo alle tossicodipendenze, che il comitato Sos Ballarò affronta da tempo, Castiglia è stato perentorio: «Col crack non vogliamo averci a che fare». 

Le realtà che organizzano e che sono promotrici del festival sono: Moltivolti, Logiche Meticce, Brushwood, Per Esempio, Circolo Arci Porco Rosso, Insule, Maghweb, Arci Tavola Tonda, cooperativa Terradamare, Santa Chiara, Handala e il Circ’Opificio. Realtà che quest’anno hanno costituito un’associazione che si chiama proprio Ballarò Buskers Festival. Il festival prende vita in seno all’assemblea di quartiere Sos Ballarò, nata proprio per intraprendere un percorso all’interno del rione che ponesse l’accento sulle bellezze artistiche, le buone pratiche e le relazioni tra gli abitanti e facendo leva su quelle forze positive per rigenerare l’Albergheria.


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