Balestrate, riapre l’istituto elementare Principe di Napoli «Una rarità, ma è la scuola per come dovrebbe essere»

Colori e modernità. Ma soprattutto efficienza dal punto di vista energetico, fan coil per riscaldare nei mesi più freddi e rinfrescare all’arrivo della primavera, luci che si accendono in automatico al passaggio. E un occhio di riguardo alla sicurezza di tutti. Da domani per i bimbi di Balestrate sarà tutto questo la scuola elementare Principe di Napoli di via Vittorio Emanuele Orlando, che riapre dopo una ristrutturazione totale. «È la scuola per come dovrebbe essere, né più né meno – dice subito il sindaco di Balestrate Vito Rizzo -. Sembra una rarità oggi, ma dovrebbe invece essere la normalità». Sono tante, troppo probabilmente, infatti le scuole che a Palermo e provincia vanno incontro a un destino ben diverso, chiudendo i proprio cancelli per l’assenza degli adeguamenti necessari e della manutenzione.

Divenendo in alcuni casi luoghi abbandonati presi di mira addirittura da occupanti abusivi, che trasformano le scuole chiuse nelle loro dimore. Un po’ com’è accaduto per l’asilo nido La Mimosa a Pallavicino, chiuso anni fa dopo un’ispezione dei Nas, e divenuto in tutti i sensi un ecomostro. E, malgrado lo sgombero degli abusivi e le promesse di interventi, i suoi cancelli ad oggi restano ancora chiusi. Ma la lezione di Balestrate è ben diversa. E ci racconta di un modo diverso dell’amministrazione di guardare al mondo della scuola e dell’istruzione. «Siamo un piccolo Comune di 6.550 abitanti, sarà forse per questo?», si chiede dal canto suo il primo cittadino, fiero dei risultati fin qui ottenuti. Ma intanto resta il fatto che ci si dovrebbe stupire non per tutto quello che da domani la scuola Principe di Napoli offrirà ai suoi piccoli alunni, piuttosto per tutto quello che le altre scuole al momento non hanno, a scapito degli studenti. 

«Questa è la scuola più antica che abbiamo a Balestrate. E la ristrutturazione è stata integrale e totale, con adeguamento sismico anche». Prezzo? Circa un milione e duecento mila euro di fondi europei finanziati dalla Regione. I lavori sono partiti alla fine del 2017, per concludersi alcuni mesi fa. Finiti anche gli ultimi accorgimenti e dettagli, domattina alle 10 la nuova scuola sarà ufficialmente inaugurata. «Ci saranno sei classi, più un’aula di informatica. Classi che, durante i lavori, erano state dislocate in un’altra scuola di Balestrate. Abbiamo sempre lavori in corso – dice ancora il sindaco Rizzo -, infatti il prossimo mese partiranno altri lavori in un asilo, quindi altri bambini saranno temporaneamente spostati…c’è sempre un po’ di movimento, ma se il risultato è questo ne vale la pena». Per la prossima imminente ristrutturazione, per cui i lavori sono già stati appaltati, la cifra a disposizione ammonta a circa un milione e mezzo di euro. Mentre altri plessi ancora sono stati già ristrutturati appena quattro anni fa.

A Balestrate, insomma, in totale controtendenza rispetto a casi ben diversi, si è puntato da tempo a modernità, sicurezza ed efficientamento energetico per ogni scuola del piccolo Comune marinaro. «Speriamo di essere un esempio anche per gli altri». Anche se, a riapertura ancora nemmeno avvenuta del tutto, le polemiche non si sono fatte attendere. Come quelle mosse via social, alla fine dell’anno, dal consigliere comunale Giuseppe Curcurù, che ha gettato dei dubbi sul monitoraggio dei lavori durante le fasi della ristrutturazione e sul risultato finale di alcuni lavori effettuati.

     

«Se a casa vostra, dopo interventi di ristrutturazione/manutenzione trovaste le pareti in questo stato, cosa fareste? – domanda, allegando alcune fotografie -. Non è un problema estetico, ma legato alla funzionalità del plesso. Umidità di risalita ed evidenti chiazze su alcune pareti danno la misura di un problema irrisolto. Questa pubblicazione è dedicata agli “addicted” che, pur di nascondere la “nudità del re”, sarebbero capaci di inventare persino storie meschine su un tentativo di “politicizzazione” strumentale», la stoccata finale piena di amarezza, sottolineando che, per lui come per chiunque, ciò che deve stare a cuore sia «la tutela dei bambini».

Silvia Buffa

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