Il vicino di casa 35enne della donna, portato in caserma per ulteriori accertamenti già in mattinata, è stato posto in stato di fermo dopo l'autorizzazione del magistrato che coordina le indagini. Durante il lungo interrogatorio si sarebbe sempre dichiarato innocente
Bagheria, un fermo per l’omicidio della 71enne L’uomo nega, si cerca ancora l’arma del delitto
È ancora mistero sulla morte di Giuseppina Orobello, assassinata oggi nella sua abitazione di via Salvator Rosa a Bagheria con un colpo alla testa che le ha provocato una profonda ferita. Sospettato dell’omicidio è un vicino di casa, Toni Lanza di 35 anni, che è stato fermato su disposizione del magistrato dopo un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri, ma non ha fatto alcuna ammissione.
A dare l’allarme è stata proprio la figlia del convivente che, trovando la porta chiusa a chiave, ha chiamato il 118 e i carabinieri. L’omicidio si sarebbe consumato attorno alle 10. Resta ancora da trovare l’arma del delitto. Dopo un’ora, i militari, che hanno ascoltato diverse persone, hanno rintracciato e condotto in caserma Lanza con il quale la vittima avrebbe avuto dissidi da qualche tempo. Per tutto il giorno gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Termini Imerese Paolo Napolitano, hanno continuato ad ascoltare una serie di testimoni e residenti della palazzina.
L’uomo soffrirebbe di un ritardo psichico, ma finora non avrebbe dato adito a possibili comportamenti aggressivi. Anzi, chi lo conosce bene, parla di una persona disponibile a svolgere piccole commissioni per conto dei condomini in cambio di qualche spicciolo.