«L'edificio era chiaramente entro i 150 metri dalla battigia, in zona di inedificabilità assoluta, limite ove non è possibile costruire». Per questo motivo il primo cittadino di Bagheria aveva chiesto la verifica dei profili di liceità e lo stop della concessione
Bagheria, ombra della mafia su edificio Cinque revoca sanatoria a parenti boss
«È stata annullata, in autotutela, una concessione edilizia in sanatoria, di un edificio che si trova sulla litoranea Aspra-Mongerbino e che è intestato ai parenti di un noto personaggio che ha trascorsi legati alla mafia». A rivelarlo è il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque. «L’edificio era chiaramente entro i 150 metri dalla battigia, in zona di inedificabilità assoluta – aggiunge -, limite ove non è possibile costruire». Per questo motivo il primo cittadino di Bagheria chiese appunto la verifica dei profili di liceità e la revoca della concessione.
«Oggi arriva la revoca in autotutela, dopo che i proprietari, mediante il loro legale avevano presentato osservazioni sulla concessione rilasciata ed erano stati avvisati dell’avvio del procedimento di annullamento», afferma. Secondo il sindaco «l’atto di annullamento in autotutela è fondato sull’interesse pubblico, rivolto oltre che alla tutela della legalità violata anche alla tutela e protezione delle aree sottoposto a vincolo di inedificabilità assoluta».
«Ho già chiesto, più volte, di accelerare l’iter per la demolizione di tutti gli edifici abusivi appartenenti o appartenuti a mafiosi per affermare la presenza ed il controllo dello Stato sul territorio. Tutti gli immobili appartenenti alla criminalità devono essere demoliti per primi – dice Cinque – Allo stesso modo ho fatto per altri casi simili. Per colpire la mafia si deve colpire il patrimonio attuale».