Azzerata la banda che assaltava furgoni di sigarette  «Come un gruppo militare, immobilizzavano gli autisti»

Avevano seminato il panico tra gli autisti dei furgoni di sigarette. Con diversi colpi, riusciti o tentati, che avevano fruttato un milione di euro. E agivano lungo tutto l’hinterland palermitano, da Capaci a Termini Imerese. Dopo l’operazione Tabula Rasa, eseguita dai carabinieri della compagna di san Lorenzo, la banda che per un anno ha seminato il panico tra i conducenti – che venivano immobilizzati e sequestrati mentre venivano defraudati della merce – è stata sgominata. I militari dell’arma hanno arrestato dodici persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e ricettazione. L’obiettivo prediletto erano i furgoni della società CDT (Centro Distribuzione Tabacchi s.r.l.), incaricata di trasportare tabacchi lavorati presso le rivendite di Palermo e provincia.

Un gruppo criminale che si era in un certo senso rigenerato, dopo l’arresto del primo che era stato bloccato dai carabinieri nel dicembre 2017. «Abbiamo iniziato le indagini relative a questo secondo gruppo criminale – racconta Andrea Senes, comandante della compagnia san Lorenzo di Palermo – partendo dalla rapina di Capaci dove il bottino era quantificato in 50mila euro. Con l’operazione di oggi contestiamo ben tre rapine tentate e due consumate. In particolare tra queste ultime vi è quella del 3 agosto 2017 avvenuta a Villagrazia di Carini. In questo caso un esponente della banda ha rapinato una guardia giurata della sua pistola, che avrebbe dovuto difendere il furgone carico di tabacco, per poi mettere in atto un iter operativo abbastanza rodato. Invece i tentativi sono avvenuti dal mese di settembre al mese di febbraio quando abbiamo arrestato definitivamente sei componenti in flagranza di reato. Vorrei sottolineare come a nove persone viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla rapina e alla ricettazione, una bella novità per una piazza importante come Palermo. La nostra attività investigativa si è basata sia sulla descrizione da parte degli autisti sequestrati ma anche con l’ausilio delle intercettazioni e delle telecamere». 

La banda era organizzata militarmente con un modus operandi ben preciso che, come sottolineano gli uomini dell’arma, era sempre lo stesso: un briefing mattutino nel quale veniva scelto il furgone da bloccare e poi attraverso l’utilizzo di mezzi, spesso rubati, si andava a colpire. «Questa seconda banda – continua Senes – di fatto legata alla figura di Cesare Unniesi finito in carcere e destinatario di questa ulteriore misura, probabilmente dopo la prima retata temeva di essere scoperta. Ecco che le riunioni per organizzare i colpi si erano spostate lungo gli autogrill delle autostrade o nell’area di viale Regione Siciliana. Inoltre il loro raggio di azione non era più Palermo ma Capaci, Termini, insomma la provincia dove probabilmente potevano godere di un appoggio per sapere quando avvenivano le consegne. Di solito il giorno preferito era il mercoledì. Inoltre abbiamo registrato, differentemente dal primo gruppo, l’utilizzo di fascette per bloccare i conducenti dei mezzi».

Il mezzo del centro di distribuzione tabacchi veniva solo inizialmente scortato, poi atteso nella zona prossima a quella prescelta per l’azione criminosa e seguito in attesa che, dopo un certo numero di consegne alle rivendite, gli autotrasportatori restassero privi della scorta e dunque più vulnerabili. A quel punto, un’auto rubata tagliava la strada al furgone: dei tre malfattori, uno saliva a bordo di quest’ultimo e, minacciando l’autista, lo obbligava a seguire l’altra autovettura nella quale, nel frattempo, era stato sequestrato l’altro fattorino. I due mezzi raggiungevano così il furgone della banda, opportunamente parcheggiato in un luogo defilato per permettere il trasferimento della merce lontano da occhi indiscreti. Terminata l’operazione, l’intero carico veniva trasportato in un altro luogo dove le confezioni di sigarette venivano scaricate ed occultate, per poi essere piazzate ad uno o più ricettatori, con conseguente congruo profitto per tutti i protagonisti della vicenda. Il gruppo interrompeva l’azione delittuosa ogni volta che il furgone adibito al trasporto dei tabacchi cambiava il giro di consegne ovvero quando le vedette scorgevano autovetture ritenute sospette o appartenenti alle forze dell’ordine. 

Secondo i carabinieri il ricavo di una rivendita di tabacchi per la vendita di un pacchetto di sigarette è pari al 10 per cento lordo del prezzo unitario, ne consegue che il successivo piazzamento sul mercato nero avrebbe potuto fruttare sino al 80 per cento del prezzo senza versamento di alcun tributo. «Adesso siamo impegnati a individuare i canali della ricettazione – conclude Senes – che riguardavano in realtà tante piazze e non erano sono a Palermo ma anche nella provincia e sono molto diversi».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Tra colpi effettuati e tentati avevano seminato il panico lungo le strade della provincia. I componenti dell'organizzazione criminale, arrestati dai carabinieri, si riunivano lungo gli autogrill delle autostrade o nell'area di viale Regione Siciliana. I militari indagano adesso sui canali della ricettazione

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]