Azzardo, a Catania spesi quasi 440 milioni in un anno Maglia nera pure a Misterbianco, Giarre e Linguaglossa

Slot, lotto, lotterie istantanee, scommesse virtuali e quota fissa. Sono queste le categorie dell’azzardo in cui hanno speso di più i cittadini del Catanese nel corso del 2017. Nella sola città di Catania sono stati giocati 439,94 milioni di euro. I 311.620 abitanti (con un reddito annuo medio di 18.122,71 euro) hanno speso 1.411 euro pro capite. Un database interattivo, Italia delle slot, realizzato dal visual lab del gruppo Gedi (già L’Espresso) basato sui dati di tutti i giochi forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Aams) è il misuratore dell’azzardo legale in ognuno dei Comuni del territorio.

Considerando le città delle stesse dimensioni (oltre 200mila abitanti), quella dell’elefante in Sicilia è la prima per spesa nell’azzardo, seguita da Palermo (1.134 euro pro capite) e Messina (1047 euro pro capite). In particolare, gli abitanti del capoluogo etneo hanno giocato quasi 119 milioni in vlt (videolottery presenti in locali dedicati che accettano anche banconote), più di 85 milioni in awp (videolottery dette new slot che accettano solo monete e possono essere installate anche in bar e tabaccherie), oltre 78 milioni in lotto, poco meno di 60 milioni nel bingo e circa 45 milioni in lotterie istantanee (i cosiddetti Gratta e Vinci).

Facendo un viaggio ideale sulla piattaforma interattiva tra i Comuni della provincia etnea, quello in cui è i cittadini hanno speso di più in un anno è Misterbianco: 1.621 euro pro capite (per un totale di 81 milioni di euro) specialmente in slot machine e bingo. È lo stesso territorio che, alla fine dello scorso mese di novembre, è stato interessato dall’inchiesta su mafia e scommesse, Revolution Bet. Più del capoluogo si è speso anche a Giarre dove ogni cittadino ha giocato 1.416 euro (poco più di 39 milioni complessivi) specialmente in new slot, lotto e bingo. Il gioco basato sull’estrazione molto simile alla tradizionale tombola che sembra tornato in voga in alcune aree del Catanese. I 5.337 abitanti di Linguaglossa hanno giocato 1.200 euro ciascuno, immettendo nel circolo dell’azzardo un totale di 6,41 milioni di euro soprattutto in videolottery. Sopra i mille euro pro capite anche i residenti di Acireale con 1.102 euro a testa (un totale di 57 milioni di euro) in particolare tra lotto e videolottery.  

Scendendo si trova Randazzo, dove nell’arco del 2017, i cittadini hanno fatto finire 896 euro pro capite (9,64 milioni in tutto) soprattutto nelle cosiddette macchinette mangiasoldi e nel lotto. Poco meno si è speso a Mazzarrone con 888 euro a testa (3,63 milioni) soprattutto in new slot ma anche in lotto e lotterie istantanee. Dodici euro in meno hanno bruciato nelle stesse categorie di azzardo i residenti di Aci Bonaccorsi: 876 a testa (per un totale complessivo di 3,09 milioni). A San Giovanni La Punta in giocate sono finiti quasi 20 milioni, con una spesa pro capite di 844 euro soprattutto in videolottery, lotto e Gratta e Vinci. Stesse categorie di giochi dei Monopoli scelte anche dai cittadini di Belpasso e di Militello in Val di Catania che hanno speso rispettivamente 787 euro a testa (22 milioni in tutto) e 742 euro (5,39 milioni). Sulla stessa cifra si attesta anche Fiumefreddo di Sicilia con 764 euro a testa (7,27 milioni) da spartire soprattutto tra lotto, slot e Gratta e Vinci.

I 761 euro  dei cittadini di Palagonia (per un totale di 12,69 milioni) sono stati spesi soprattutto in slot, scommesse virtuali e scommesse a quota fissa (cioè quelle riferite a eventi sportivi con la vincita già nota che dipende dalla quota fissata dai bookmakers). I 738 euro di ogni cittadino di Calatabiano (3,90 milioni in totale) sono stati spesi anche in scommesse virtuali (effettuate su eventi non reali ma simulati al computer come, per esempio, corse virtuali di cavalli o estrazioni di un numero casuale). Rispetto a questi ultimi, i cittadini di Gravina di CataniaCastel di Iudica hanno risparmiato qualche euro: quelli finiti in azzardo sono rispettivamente 733 (18,64 milioni) e 732 euro sono andati soprattutto in slot machine di nuova generazione, residui dei 3,31 milioni complessivi sono finiti in Gratta e Vinci e lotto. I cittadini di Bronte hanno bruciato nell’azzardo 713 euro pro capite (13,54 milioni) soprattutto in videolottery e lotterie istantanee.

Molti sono i Comuni del Catenese in cui si sono superati i 600 euro di spesa pro capite annua in gioco d’azzardo legale. A Trecastagni in lotto e slot sono finiti 678 euro (7,52 milioni), a Caltagirone i 652 euro (quasi 25 milioni in tutto) sono stati spesi in particolare per new slot, lotto e Gratta e Vinci; è nelle stesse categoriche che hanno speso i loro 643 euro (2,46 milioni) i cittadini di Maletto; mentre a Viagrande 632 euro a persona (5,49 milioni in totale) sono finiti non solo in slot machine ma anche in scommesse a quota fissa. I cittadini di Riposto si sono giocati 621 euro pro capite (poco più di 9 milioni) tra lotto, Gratta e Vinci e slot. A RamaccaPaternò e Vizzini sono finiti rispettivamente 618 euro (6,73 milioni) di cui una larga fetta in awp, 617 euro (32 milioni) soprattutto in new slot, lotto e Gratta e Vinci e 616 euro (3,75 milioni) quasi del tutto in new slot.

Slot, lotterie istantanee e lotto hanno attirato i cittadini di Mineo che hanno speso 576 euro pro capite (per un totale di 2,94 milioni). Un euro in meno a Nicolosi e a Mirabella Imbaccari dove gran parte dei rispettivi 4,33 e 2,74 milioni di euro complessivi sono stati inghiottiti dalle macchinette di nuova generazione, dal lotto e di Gratta e Vinci. A Mascali tra i giochi scelti in cui spendere i 529 pro capite (7,57 milioni) si sono aggiunte anche le scommesse virtuali. Nello stesso range si attestano anche Piedimonte Etneo, San Michele di Ganzaria e Sant’Agata Li Battiati dove i cittadini hanno bruciato in azzardo rispettivamente 536 euro (2,09 milioni), 523 euro (1,67 milioni) e 509 euro (4,85 milioni).

Meno spendaccioni in azzardo, almeno nel corso del 2017, sono stati i cittadini di Maniace che hanno speso 496 euro a testa per un totale di 1,86 milioni quasi tutti in awp. Poco meno hanno pagato i residenti di Tremestieri Etneo (485 euro pro capite per un totale di 9,87 milioni) per scommettere in slot, lotto e lotterie istantanee. Ad Adrano 466 euro a persona (16,63 milioni complessivi) sono finiti soprattutto in new slot, lotto e Gratta e Vinci. A Grammichele ogni cittadino per le stesse categorie di gioco ha sborsato 460 euro (6,11 milioni in tutto), mentre a Biancavilla 458 euro (10,99 milioni) e a  Raddusa 452 euro (1,40 milioni), ad Aci Sant’Antonio si scende a 449 euro (più di otto milioni complessivi). Più o meno la stessa cifra hanno dissipato anche i residenti di Scordia – con 434 euro (7,35 milioni) – che hanno privilegiato le slot non tralasciando però anche lotto e lotterie istantanee. A Ragalna in awp, lotto e Gratta e Vinci sono stati spesi 419 euro pro capite (1,66 milioni); i cittadini di Aci Catena hanno speso 409 euro (12, 05 milioni in tutto) e quelli di Santa Venerina si sono fermati a 404 euro ciascuno (3,46 milioni).

A Mascalucia gli oltre 12 milioni (382 pro capite) sono andati a finire oltre che in slot e Gratta e Vinci anche nel gioco del Lotto e in scommesse a quota fissa. Poco meno hanno sperperato i residenti di Motta Sant’Anastasia e Camporotondo Etneo  che si sono fermati a 375 euro ciascuno (per un totale rispettivamente di 4,58 e 1,93 milioni di euro) soprattutto in awp, lotto e lotterie istantanee. Sei euro in meno hanno speso i cittadini di Castiglione di Sicilia per scommettere negli stessi settori di azzardo legale un totale di 1,16 milioni di euro. Una predilezione per il lotto ce l’hanno avuta i cittadini di Aci Castello che hanno speso gran parte dei 6,79 milioni di euro (365 pro capite) nell’estrazione dei numeri sulle ruote delle città italiane o su quella nazionale.

Il Comune con i cittadini più virtuosi è San Gregorio di Catania dove i cittadini hanno speso “solo” 198 euro a testa (per un totale di 2,36 milioni) in lotterie istantanee, awp e lotto. Poco di più si è speso a Licodia Eubea, 211 euro pro capite (oltre 651mila euro), Pedara (259 euro pro capite per un complessivo di 3,80 milioni), Sant’Alfio (292 euro a testa per un totale di oltre 456mila euro), San Cono (312 euro pro capite per quasi 829mila euro) e Zafferana Etnea (314 euro per ciascun cittadino e 3,02 milioni in tutto). Per il Comune di Milo, infine, la piattaforma non è riuscita a elaborare i dati: «Sembra che nel Comune non si giochi. Non ti risulta?», spunta selezionando il nome nell’apposito menù a tendina.

Marta Silvestre

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