Azzardiamo: D’Alema Presidente della Repubblica e Governo Renzi-Alfano

Dopo il naufragio di Franco Marini è arrivato, inesorabile, l’affondamento di Romano Prodi. All’ex Presidente del Consiglio sono mancati oltre 100 voti. Un flop. Una parte del centrosinistra – e segnatamente del Pd – ha votato per Stefano Rodotà, ovvero per il candidato del Movimento 5 Stelle.

La candidatura di Prodi è nata morta. Era una candidatura sbagliata. Perché l’Italia, in questo momento, ha bisogno di un Presidente della Repubblica che ricomponga i ‘pezzi’ di un Paese diviso. Mentre Prodi è notoriamente inviso a tutto il popolo del centrodestra.

Per essere chiari, Prodi sta al popolo del centrodestra come Berlusconi sta al popolo del centrosinistra. Se gli elettori del centrosinistra non tollerano il Cavaliere, gli elettori del centrodestra non amano Prodi.

In uno scenario del genere i leader politici dovrebbero sforzarsi di trovare un candidato gradito a tutti gli schieramenti o, quanto meno, a centrodestra e centrosinistra, visto che il Movimento 5 Stelle sta giocando una partita con molta intelligenza: ovvero costringere Pd e Pdl ad allearsi – magari portandosi dietro Mario Monti che, in ogni caso, è ormai fuori gioco – per diventare l’unica opposizione credibile e prepararsi a governare l’Italia tra cinque anni, sempre che Pd e Pdl falliscano.

Bersani, per quasi due mesi, non ha accettato l’idea di un’alleanza con il Cavaliere. Poi, improvvisamente, senza avere prima verificato il gradimento del suo Partito, si è gettato su Franco Marini in coppia con Berlusconi. Ed è andato a sbattere.

A sbattere, con il flop di Marini, è andato solo Bersani. Perché Berlusconi, alla fine, è sempre in piedi.

In questo scenario, come abbiamo scritto qualche giorno fa, l’unico candidato credibile per la Presidenza della Repubblica rimane Massimo D’Alema.

D’Alema è bravo. Anzi, è il più bravo di tutti. Gode dell’appoggio di una buona parte del Pd; Berlusconi lo appoggerebbe senza riserve; idem Monti.

D’Alema al Quirinale potrebbe essere l’uomo della riunificazione nazionale. La sua elezione potrebbe far nascere un Governo retto da un uomo del Pd gradito al Cavaliere: e questo potrebbe essere Matteo Renzi. Con una vice presidenza del Consiglio affidata ad Angelino Alfano.

E’ chiaro che un’ipotesi del genere vedrebbe fuori dai giochi Bersani. E forse questo spiega la mossa disperata di quest’ultimo con Prodi. Un tentativo un po’ goffo di evitare di essere stritolato da un eventuale Governo Renzi-Alfano.

Vedremo che succederà nelle prossime ore.

 


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