Entro quattro mesi dovrà essere proposto un elaborato «recante modelli amministrativi o innovazioni normative che consentano alla Regione Sicilia di estendere anche alle aziende agricole il rating di legalità». Di questo si occuperà una commissione di studio ai cui lavori potranno partecipare anche rappresentanti di pubbliche amministrazioni o rappresentanti di associazioni che perseguono le stesse finalità
Aziende agricole, firmato protocollo per la legalità Le associazioni invitate a partecipare alle attività
La Sicilia, come tutte le regioni a statuto speciale, non ha tra le disposizioni relative all’adeguamento dei proprio ordinamento, l’art 5, che istituisce il rating di legalità. Per far fronte a questo vuoto e sfruttare l’adesione della Regione siciliana alla Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare (avvenuta lo scorso 26 novembre), oggi è stato firmato un protocollo per la legalità tra la Fondazione e l’assessorato dell’Agricoltura. L’incontro è avvenuto nella sede dell’Ordine regionale dei Giornalisti, in via Bernini a Palermo, erano presenti tra gli altri, il vice presidente del Comitato scientifico della fondazione, Andrea Baldanza e l’assessore regionale dell’agricoltura Nino Caleca (nella foto,
durante la firma), il dirigente generale, Rosaria Barresi, il Procuratore Leonardo Agueci e i vertici regionali della Coldiretti, il presidente Alessandro Chiarelli, e il direttore Prisco Lucio Sorbo.
La Fondazione nasce con «la finalità di promuovere approfondimenti scientifici, diffondere e divulgare studi e ricerche sulla criminalità nell’agricoltura e nell’agroalimentare» e tra i suoi obiettivi vi è «l’elaborazione di modelli amministrativi ed organizzativi diretti a tutelare una leale concorrenza nel settore agroalimentare». Per fare questo si avvale di un comitato scientifico presieduto da Giancarlo Caselli a cui partecipano esperti, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine. Dunque con la firma di questo protocollo, la fondazione metterà in campo la sua specificità, ovvero – come si legge nel documento – «elaborare proposte normative e modelli amministrativi in grado di favorire l’applicazione del rating di legalità nel sistema siciliano».
Al momento il rating vale solo per le aziende che superano i due milioni di fatturato. «Vogliamo estendere questa possibilità – ha detto Chiarelli -, anche a tutte le aziende che superino i centomila euro di fatturato, che finora sono state ingiustamente discriminate. Entro quattro mesi stileremo le regole per l’accesso al rating». E infatti, il protocollo prevede entro quattro mesi a partire da oggi, la proposta di un elaborato, «recante modelli amministrativi o innovazioni normative che consentano alla Regione Sicilia di estendere anche alle aziende agricole il rating di legalità (di cui all’articolo 5ter del decreto legge n.1 del 2012), con conseguente beneficio per il sistema imprenditoriale e per le Pubbliche Amministrazioni del territorio». Per portare avanti questo lavoro è stata istituita una commissione di studio composta da tre rappresentanti del comitato scientifico della Fondazione e ai lavori della Commissione di studio potranno partecipare anche rappresentanti di pubbliche amministrazioni o rappresentanti di associazioni che perseguono le stesse finalità .