Sull'806 di ritorno da Mondello al Politeama una decina di ragazzi avrebbe infastidito i passeggeri facendo baldoria. Allertata la polizia, che è intervenuta con cinque volanti e numerosi agenti. I giovani sono stati condotti in questura. L'episodio ha scatenato una marea di commenti
Autobus fermato, segnalati migranti che suonavano i bonghi «Se fossero stati palermitani nessuno avrebbe detto niente»
Suonano i bonghi, cantano e ballano di ritorno dal mare. Ma sull’806 di ritorno da Mondello al Politeama qualcuno, infastidito dalla baldoria di una decina di giovani migranti, chiama la polizia. Un ingente dispiegamento di forze dell’ordine – cinque le volanti accorse e numerosi gli agenti intervenuti – ha bloccato il mezzo, costretto tutti i passeggeri a scendere e ha identificato i ragazzi africani.
È l’episodio avvenuto poco fa su uno degli autobus più frequentati di Palermo. I giovani migranti sarebbero stati aggrediti verbalmente da alcuni passeggeri e avrebbero risposto agli insulti. Da lì sarebbe dunque partita la chiamata al 113: la polizia è intervenuta in via Caltanissetta, poco dopo piazza Croci, e ha chiesto le generalità esclusivamente alla decina di migranti presenti sull’autobus. I giovani sono risultati tutti minorenni, affidati a varie comunità e senza documenti. Visto il clima sempre più esasperato, e accerchiati da un capannello di agenti e curiosi che si è via via ingrossato, i giovani si sono mostrati reticenti a collaborare e inizialmente non hanno voluto fornire i nomi dei rispettivi tutori e le agenzie che li ospitano.
Soltanto la mediazione di alcuni passanti che conoscevano il francese e hanno fatto da interlocutori ha riportato la situazione alla calma: i giovani si sono dunque tranquillizzati e hanno seguito gli agenti in questura. E intanto l’episodio ha scatenato una marea di commenti dal vivo, tra chi accusava di intolleranza entrambe le parti (gli agenti da una parte e i migranti dall’altra, con in mezzo coloro che avevano manifestato il proprio fastidio per il «rumore» provocato dai ragazzi) e chi prendeva le difese di ciascuno. «Loro avranno anche sbagliato a fare casino sull’autobus – ha detto un passeggero – ma non mi è sembrato che facessero niente di male. Anzi è legittimo che si siano spaventati vedendo questo dispiego di forze. Mi pare frutto della psicosi che sta dilagando in questo periodo, se fossero stati palermitani nessuno avrebbe detto niente».