In italia la pena di morte fu abolita dopo il fascismo. L'ergastolo non è più ritenuta una pena che redime i criminali. Di fatto, oggi, la pena massima comminabile ad un condannato è dunque trent'anni. Da quel momento in poi un individuo condannato in via definitiva viene recluso dentro uno stabilimento penitenziario e ristretto in una cella di dimensioni minime dove dovrà convivere con altre cinque o sei persone. Letti a castello, un solo gabinetto, doccia esterna una sola volta la settimana. Caldo infernale in estate, freddo polare in inverno. Il cibo, mediamente accettabile, non da tutti i carcerati viene consumato.