Che manrico non sia un fulmine nel capire anche ciò che sarebbe chiaro ad un quoziente intellettivo di 70 (limite per definire il ritardo mentale) è risaputo. Che azucena sia un personaggio oscillante tra il delirio ossessivo e la lucidità furba di una volpe è noto a tutti i melomani. Che tutti i personaggi del trovatore si muovano in un antro da tregenda, più esistenziale che materiale, è il nòcciolo del racconto stesso, quello che ha fatto commuovere gli appassionati del melodramma e che ha dato ricco materiale ai detrattori di questopera (primo tra tutti wagner).