Augusta, sindaca attacca i residenti di Lentini e Carlentini «Principali responsabili per i rifiuti nelle frazioni marinare»

Una nota al prefetto di Siracusa per denunciare «le gravi condizioni igienico sanitarie» di alcune zone balneari. A inviarla è stata la sindaca di Augusta Cettina Di Pietro, che ha chiesto la creazione di un gruppo interforze per scongiurare l’abbandono della spazzatura nei villaggi a mare che ricadono nell’Augustano. L’idea è quella di mettere insieme tutte le forze di polizia per sanzionare chi getta indiscriminatamente i rifiuti. «I controlli ci sono già – spiega a MeridioNews la prima cittadina – ma andrebbero potenziati, per questo motivo ho chiesto un intervento deciso. Pochi giorni fa gli operai hanno svolto una bonifica straordinaria nel corso della notte, ma l’indomani mattina la zona era di nuovo piena di rifiuti». 

Agnone Bagni, con circa quattro discariche abusive, sarebbe la zona messa peggio. Nella sua nota, Di Pietro avrebbe addossato la responsabilità ai lentinesi e carlentinesi, che nel periodo estivo si trasferiscono nelle zone di mare. Un’accusa che ha provocato la reazione del sindaco di Lentini Saverio Bosco, il quale, senza entrare nel merito della dichiarazione, ha proposto la ridefinizione dei confini territoriali. «Il Comune – ha scritto su Facebook il primo cittadino – è pronto a farsi carico delle abitazioni del litorale, con rispettivo introito Tari, Imu, Tasi e saremo ben lieti di svolgere il servizio di raccolta rifiuti». Dal canto suo, la sindaca di Augusta, pur considerando «un dato di fatto che gran parte dei residenti vengono dalle due cittadine», chiarisce a MeridioNews che «gli abusivi e gli sporcaccioni non hanno nazionalità, non hanno comune, sono ovunque. Ho mezzo sangue carlentinese, quindi non ho nessuna ragione di accanirmi contro i cittadini dei due centri», taglia corto Di Pietro. 

Ad aggravare la situazione potrebbe esserci non solo l’inciviltà, ma anche le conseguenze di una forma di abusivismo. Nelle zone balneari ricadenti nel territorio augustano, infatti, su circa 4800 abitazioni censite, con contatori Enel, risultano iscritte al Ruolo Tari di Augusta solo quattromila: «Ben ottocento immobili, in cui vivono mediamente tre persone, significano 2.400 persone che producono immondizia ma che non sono registrate ai fini del dimensionamento del servizio e del pagamento della tassa sulla spazzatura», sottolinea Di Pietro. Il dato, approssimativo, si riferisce alle abitazioni del territorio balneare megarese che si estende da Agnone Bagni al villaggio San Leonardo. Il primo comprende circa 380 utenze, come conferma anche Nello Inserra, presidente dell’associazione Agnone Bagni che da oltre 25 anni si occupa della valorizzazione e della tutela del borgo marino, mentre non si conosce il numero reale di tutte le abitazioni presenti nel vasto comprensorio che si affaccia sull’arenile: secondo la sindaca, nel periodo estivo la popolazione raggiunge «verosimilmente le diecimila unità». L’obiettivo è quello di «censire in maniera forzosa» creando una vera e propria task force per stanare, oltre agli incivili, anche gli evasori fiscali, e arrivare all’estate prossima con un quadro d’insieme più chiaro. Nel mirino le case abusive, che sfuggono a qualsiasi statistica. «Questo – afferma Di Pietro – è un problema che si trascina da anni e che ci penalizza perché puntiamo a diventare un comune virtuoso per la raccolta differenziata». Il censimento verrà effettuato incrociando i dati delle utenze idriche e tari a quelle registrate all’anagrafe.

Quella dei rifiuti resta comunque una questione spinosa che è stata sollevata più volte anche dall’associazione Agnone bagni, che si occupa della pulizia della spiaggia: «Investiamo gran parte del nostro bilancio in questa attività – dichiara il presidente -. Soprattutto quando rimuoviamo tutti i rifiuti trasportati sulla spiaggia durante l’inverno, restiamo con la speranza che l’amministrazione comunale risolva questa situazione». La sindaca ha preso l’impegno di parlare con la società che gestisce la raccolta per vedere di darci una mano. «Loro – dice Di Pietro, riferendosi ai residenti di Agnone – sono fra i pochi a garantire il libero accesso a mare perché non hanno posto dei cancelli all’ingresso, e non trovo giusto penalizzarli». Tuttavia, a rendere più difficoltoso il servizio ci sarebbe il fatto che la pulizia del litorale non sarebbe stata inserita nel capitolato sottoscritto prima che la giunta pentastellata venisse eletta: l’intenzione della prima cittadina, adesso, è quella di garantire almeno la prima pulizia durante il periodo invernale. 

Per Alfredo Arena, residente ad Agnone nel periodo estivo e socio dell’associazione, servirebbe il porta a porta, perché allo stato attuale, con la sola presenza delle postazioni di cassonetti differenziati non si riuscirebbe a fronteggiare l’emergenza. «Tutte le baie ne soffrono – denuncia –. Andando tutti i giorni a Lentini per lavoro, ho deciso di conferire i rifiuti all’ecopunto comunale aperto tutti i giorni. Purtroppo ad Agnone mancano i controlli». Nino Todero, che vive nel centro costiero da 60 anni, pone l’attenzione sui residenti incivili e su quelli che non pagano la Tari, consigliando all’amministrazione comunale la via del dialogo: «Conosco gente che non sapeva neanche che ci fosse da pagare, forse per la situazione di abbandono che si vive qui, io manderei loro una lettera con l’invito ad autodenunciarsi». Intanto Inserra solleva un altro problema: la non potabilità dell’acqua. Quella che esce dai rubinetti è infatti destinata a uso irriguo. «Non permette nemmeno di fare il bagnetto ai neonati», conferma Arena, che per farlo a suo figlio di appena un anno ha scelto di installare due filtri meccanici che rimuovono le scorie grosse e una lampada che riduce l’inquinamento batterico a zero. «Prima – rivela – non potevo lavarmi nemmeno i denti».


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