Alfredo Anzalone è stato promosso. Ancora sconosciuta la nuova destinazione. Allex vicequestore vicario di Catania arrivano intanto le prime felicitazioni: sono quelle del quotidiano cittadino La Sicilia e dei ragazzi del Cpo Experia. Che, in una nota su Facebook, ricordano il loro ultimo incontro col funzionario, allalba del 30 ottobre del 2009
«Auguri, dottore»
Novità alla Questura di Catania. Alfredo Anzalone, 55 anni, attualmente vice questore, è stato promosso questore. Non si conosce ancora la sua destinazione ma «mancherà a molti, statene certi», anticipa il quotidiano La Sicilia. Righe di auguri, dove il foglio cittadino riconosce al nuovo questore numerose «doti umane e professionali». Discreto e scrupoloso, ha seguito con «attenzione e sensibilità che tutti gli riconoscono le vicende di ordine pubblico, anche le più spinose», si scrive.
E proprio dai protagonisti di una delle ultime vicende cittadine di ordine pubblico arrivano altre felicitazioni. «Auguri dottore!» conclude una nota su Facebook dei ragazzi del Cpo Experia che ricordano il loro ultimo incontro con Alfredo Anzalone. E’ l’alba del 30 ottobre 2009. Centinaia di ragazzi davanti al portone rosso del centro attendono i poliziotti e, con loro, la notifica di sgombero. «Velocemente formano un minuto drappello con a capo una signora in borghese bionda e un piccolo signore energico e a dir il vero un po’ troppo teso», ricorda la nota. Quel signore è proprio Alfredo Anzalone, che, secondo il resoconto dei militanti, diede l’ordine di caricare.
Il nuovo questore, prima di essere vicario a Catania, ha coordinato la squadra mobile etnea per anni. Veniva dalla Criminalpol e, prima, aveva prestato servizio anche alla mobile di Palermo. Nel capoluogo siciliano ha vissuto l’estate di sangue del 1985, in cui furono uccisi Beppe Montana, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia. Fu anche coinvolto nelle indagini seguite alla morte di Salvatore Marino, 25 anni, giocatore del Pro-Bagheria sospettato di essere coinvolto nell’omicidio di Montana. Il giovane era deceduto a seguito delle violenze subite durante l’interrogatorio. Per la sua morte furono arrestati undici investigatori, tra i quali lo stesso Anzalone. Quest’ultimo fu però assolto dalla Corte d’assise di Caltanissetta per non aver commesso il fatto.