A Scicli la videoarte dialoga con il tardo-barocco. E’ Audio Visioni Digitali/Scicli #1, la mostra internazionale di ricerche audiovisive a cura del Carma, centro d’arti e ricerche multimediali applicate di Roma, e lo studio d’arte Tecnica Mista. L’esposizione, visitabile fino a oggi, propone come suggestivo itinerario tra suoni e visioni lungo la via Francesco Mormino Penna, mostrando le opere in gallerie d’arte, luoghi della cultura cittadina ma anche spazi che abitualmente non ospitano iniziative del genere. «Non crediamo che l’arte sia un linguaggio complicato come molti pensano spiega Antonio Sarnari curatore di Tecnica Mista – Per questo abbiamo scelto di esporre anche in locali o altri luoghi d’incontro diversi dalle gallerie».
Gli spazi in cui sono proiettate le opere sono sette, distribuiti per tutta la via dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. «Abbiamo seguito una tendenza internazionale che vuole unire arti antiche con l’arte contemporanea racconta Lino Strangis, direttore artistico della manifestazione. Ci piace l’idea di poter promuovere un’iniziativa in una via tardo-barocca che per due giorni diventerà una galleria d’arte a cielo aperto».
Audio Visioni Digitali prevede la proiezione di opere prodotte da ventisei artisti, una sound art nigth, la presentazione del libro La videoarte nel mondo del software a cura di Lino Strangis e un sound art brunch con prodotti tipici. «La maggior parte degli artisti che abbiamo scelto sono italiani ma la selezione delle opere è di respiro internazionale precisa Strangis – Proiettiamo video di maestri storici della video arte come il francese Robert Cahen, ma anche opere di artisti giovani come lo sciclitano Guglielmo Emmolo».
In ogni istallazione sono presenti tre o quattro schermi televisivi a tubo catodico in cui verranno riprodotte le opere. I televisori sono stati raccolti attraverso l’iniziativa Ricicli Catodici. «Negli ultimi anni sempre più televisori a tubo catodico sono stati buttati, spesso ancora funzionanti spiega il direttore artistico – Attraverso questa iniziativa abbiamo contribuito a realizzare rassegne di video arte evitando che le tv venissero abbandonate in isole ecologiche o peggio in discariche abusive. La gente ha risposto bene anche a Scicli, ne abbiamo ricevuti una ventina».
Black Data di Alessandro Amaducci, 2012, 405
Audio visioni digitali vuole essere il primo appuntamento di una manifestazione ambiziosa che punta a far diventare il comune ibleo un punto di riferimento nel mondo della video arte. «In questo periodo di crisi un centro come Scicli che non può certo essere definito grande per dimensione o popolazione può diventare centrale nel mondo della video arte», auspica Strangis. Dello stesso avviso è Antonio Sarnari: «Speriamo che Scicli possa diventare negli anni città della video arte. Abbiamo in cantiere il progetto Sem, spazi espositivi monumentali, che mira a portare l’arte contemporanea tra i monumenti di Scicli che al momento sono chiusi e inaccessibili. Dal prossimo anno vorremmo che le esposizioni si diffondessero in tutta la città e non solo in via Francesco Mormino Penna».
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