La mamma di un ragazzo affetto da tetraparesi spastica racconta a MeridioNews di avere deciso di non fare frequentare il geometra Filippo Parlatore perché il servizio igienico personale sarebbe effettuato da addetti non specializzati per le esigenze del giovane. «Gli hanno regalato un anno - dice - sarebbe servita la bocciatura»
Assistenza ai disabili affidata ai collaboratori scolastici «Mio figlio non è andato a scuola ma è stato promosso»
«Tra settembre e dicembre dello scorso anno scolastico, mio figlio è andato a scuola soltanto nel mese di novembre. Da gennaio non c’è più andato, eppure lo hanno promosso lo stesso». All’istituto per geometri Filippo Parlatore l’assistenza igienico personale agli studenti disabili è affidata ai collaboratori scolastici e non ad addetti specializzati. Così la mamma di un alunno affetto da tetraparesi spastica ha deciso di non mandarlo più a scuola. «Con la promozione, oltre al danno è arrivata la beffa», sottolinea la signora. Non è comune sentire un genitore lamentarsi della promozione del figlio, eppure in questo caso succede. La donna, infatti, reputa che non ci fossero le condizioni per ammetterlo alla classe successiva. «Sono andata a parlare con la preside – racconta – che mi ha detto che non potevano fare altrimenti. Ho protestato: sono dell’idea che ci sarebbe voluta la bocciatura, a mio figlio hanno regalato un anno scolastico».
E la storia del travagliato percorso scolastico del giovane non è finita qui. La donna ne spiega le ragioni a MeridioNews: «Da quando quest’anno è iniziata la scuola – dice – mio figlio non la frequenta. Il servizio trasporto è iniziato da qualche giorno, ma lui non ci può andare comunque perché manca il personale specializzato per l’assistenza igienico personale». E i collaboratori scolastici? «Non possono svolgere questo tipo di lavoro – dice la mamma dell’alunno -, non è la loro mansione. Hanno fatto un corso, ma solo per alzare persone che non superano i 40 chili, quelli delle elementari praticamente. Mio figlio ne pesa 70, come devono fare?», si chiede. «Non è una vergogna avere un figlio con una disabilità – è la ferma presa di posizione della madre del ragazzo – Ma intanto lui sta male, sta diventando nervoso, perde i capelli e io ho speso i soldi per le visite dermatologiche». La donna non è la sola a lamentare questo stato di cose. I genitori di una decina di alunni di diversi istituti nelle stesse condizioni si sono rivolte a un avvocato per denunciare la mancata erogazione del servizio. In questi giorni, inoltre, la vicenda che riguarda gli assistenti igienico sanitari per gli alunni disabili è salita agli onori della cronaca a causa di una protesta dei Cobas contro il bando che si deve predisporre per l’affidamento in appalto, giudicato illegittimo.
Dalla Città Metropolitana ricordano che quello in corso è l’ultimo anno in cui l’ente adopererà il sistema dei bandi per la fornitura del servizio igienico sanitario agli alunni disabili e che dal 2018 la Sicilia dovrà attenersi a regole ministeriali: sarà il personale Ata, opportunamente formato, a occuparsi dello svolgimento dello stesso. Per l’anno in corso, l’Ente si rimanda alla nota diffusa qualche giorno fa. Il 5 ottobre, infatti, la Città Metropolitana ha inviato un comunicato stampa in cui si spiegava: «la direzione per garantire il servizio igienico personale agli studenti disabili, per l’anno scolastico 2017/18 , secondo quanto concordato lo scorso 21 luglio nel corso dell’incontro presso il dipartimento Famiglia – Servizio V, ha inviato ai dirigenti scolastici la richiesta di dati concernenti i collaboratori scolastici degli istituti superiori di secondo grado dell’intero territorio metropolitano di Palermo. Su 56 istituti hanno risposto 26 di questi – continuava la nota – mettendo a disposizione i propri collaboratori per assicurare il servizio su citato».
Nel testo, inoltre, si faceva riferimento alle esigenze delle scuole: «Dai dati acquisiti in ordine alle richieste relative al servizio di assistenza igienico personale – si legge -, trasmesse dagli istituti scolastici, sono state effettuate le stime in ordine al fabbisogno di 96 assistenti igienico personali con un rapporto di un operatore a quattro utenti, e a integrazione dei collaboratori messi a disposizione dalle scuole». Quindi si spiegava come sarebbero state avviate le procedure per l’appalto: «È stata indetta una gara pubblica per l’affidamento del servizio di assistenza igienico personale e, nella giornata di ieri (il 6 ottobre, quindi, ndr), sono iniziate le procedure di gara poiché vi sono state rinunce da parte dei commissari Urega». Alla fine la postilla: «Si evidenzia che in atto alcuni Istituti che avevano già dichiarato la disponibilità dei loro collaboratori scolastici formati, stanno invece richiedendo a questa amministrazione il servizio mediante gli assistenti igienico personali». Alcune scuole, insomma, avrebbero prima dichiarato di avere il personale adeguato allo svolgimento del servizio e poi avrebbero fatto marcia indietro.
MeridioNews ha più volte contattato l’istituto Parlatore per avere una replica senza riuscire a mettersi in contatto con la dirigente scolastica.