Smantellata la rete di spaccio del mandamento che abbraccia il centro storico di Palermo. Secondo le indagini pare che tutto girasse attorno alla figura di Ottavio Abbate, cognome importante tra i vicoli della Kalsa, e ai contatti di Emanuele Mazzola
Asse della droga tra Palermo e Napoli 12 arresti nel mandamento Porta Nuova
Dalla Kalsa la cocaina per approvvigionare i clan del mandamento centrale di Palermo. È questo quello che emerge dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia locale, che ha delegato stamattina il comando provinciale del carabinieri ad eseguire dodici misure di custodia cautelare: dieci in carcere e due ai domiciliari, nei confronti di personaggi ritenuti a vario titolo responsabili di traffico e spaccio di droga. Si tratta di un’ulteriore costola delle operazioni che negli ultimi mesi hanno decimato il mandamento di Porta Nuova, con l’arresto nel 2017 del presunto boss pro tempore, Paolo Calcagno.
Figura centrale dell’operazione sarebbe quella di Ottavio Abbate, un cognome pesante tra i vicoli della Kalsa e di Borgo Vecchio. Ed è proprio all’interno della Kalsa che i carabinieri del nucleo investigativo hanno scoperto «una vera e propria associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti», come si legge nella nota diramata dal comando provinciale. Ad aiutare Abbate ci sarebbero stati Antonio Augello, Gaetano Musicò ed Emanuele Mazzola, tutti già noti alle forze dell’ordine, l’ultimo in particolare legato da parentela con alcuni esponenti del mandaento di Santa Maria di Gesù.
Un’attività che pare si allargasse con propaggini di spaccio anche nelle province di Agrigento e Caltanissetta, dove erano numerosi i clienti. Contatti fuori città che sarebbero stati tenuti in piedi dal cognato di Mazzola. Lo stesso Mazzola che aveva legami con altre figure ritenute cruciali per il mercato della droga palermitano, la famiglia Luisi, vicina ai vertici dei mandamenti mafiosi di Brancaccio e Santa Maria di Gesù. Questo aveva consentito all’associazione mafiosa di localizzare i fornitori nelle zone del Napoletano. Le intercettazioni e i servizi di pedinamento hanno anche permesso, a riscontro dell’attività investigativa, l’arresto di diversi corrieri, anche sull’asse Napoli-Palermo, e il sequestro di ingenti quantitativi di droga.