Assaggi di Islam a San Cristoforo Si festeggia il Gran Magal senegalese

Magal è un termine wolof che significa rendere omaggio, commemorare e consiste in atti di gratitudine resi ad Allah. Ecco come la confraternita islamica sufi del muridismo senegalese lo celebra tra i vicoli di San Cristoforo, nella vecchia Catania.

[slideshow exclude=”11″]

Nel giorno del Magal circa tre milioni di fedeli, provenienti da ogni luogo, si riuniscono come a Touba, anche in altre città del mondo, in un momento di devozione spirituale collettiva. Nella comunità murid esistono diversi Magal ma il più importante è quello del 18 del mese lunare di Safar, il Gran Magal di Touba che commemora il viaggio reale e spirituale di Cheikh Ahmadou Bamba. Per i senegalesi celebrare il Gran Magal nelle città in cui vivono è non soltanto un modo per sentirsi in contatto con la propria comunità religiosa, ma anche la possibilità di un ritorno in patria, un pensiero libero da condizionamenti e tutto senegalese. Un vortice di nomi, suoni, sorrisi e odori. Sentiamo vibrare i khassaïd, le salmodie scritte da Cheikh Ahmadou Bamba in onore e riconoscenza di Allah.

Foto e testo di Santo Mangiameli e Sandra Quagliata da I Siciliani giovani.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo