Dopo il rinvio al 21 gennaio della scadenza del bando per i servizi ausiliari negli asili nido comunali, il Comune di Catania ha convocato un tavolo tecnico metterà a confronto, mercoledì prossimo, le tesi dei dirigenti e dell’avvocatura comunali con quelle di sindacati e cooperative. «La costituzione del tavolo – ha spiegato l’assessore al Welfare Angelo Villari – è stata decisa al termine di un dialogo con i rappresentanti dei lavoratori svoltosi in assessorato, nel corso del quale è stato mostrato apprezzamento per il metodo scelto dall’amministrazione. È stata anche espressa la consapevolezza da parte di tutti della grande azione compiuta per il salvataggio degli Asili nido comunali. È rimasta però sul tappeto la questione tecnica del costo del lavoro, interpretata in maniera diversa dal nostro personale amministrativo e dall’avvocatura e dalle centrali cooperative e dai sindacati».
Alla riunione erano presenti oltre all’assessore Villari e al suo predecessore Fiorentino Trojano, la struttura amministrativa dell’assessorato, compreso il direttore Corrado Persico, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confsal, Diccap e Cobas. L’incontro è stato convocato dall’assessore per sentire i rappresentanti dei lavoratori degli asili nido dopo il rinvio della scadenza del bando e si è discusso sulle obiezioni mosse al documento e sulle possibili ricadute sui lavoratori. I rappresentanti della struttura amministrativa hanno ribadito la convinzione che tutto sia in regola.
«Comprendiamo i dubbi espressi – ha detto l’assessore Villari – e dunque non vogliamo rischiare. D’altra parte tutti hanno concordato sulla scelta di lavorare dentro un quadro che garantisca il rispetto delle regole, dei parametri imposti dalla legge e dal Piano di rientro. Ovviamente il presupposto per garantire livelli occupazionali e un servizio sempre migliore è quello di far crescere il numero dei bambini che frequentano gli asili, e parliamo sia dei 360 di questo bando, sia di quelli di servizi finanziati attraverso i Pac, che porterebbero il numero dei fruitori a 500, ai quali aggiungere i cento degli asili di caseggiato».
«È stata avviata – ha concluso Villari – una rimodulazione di questi servizi che parte dalle regole che ci impone la legge. Dobbiamo comprendere che va studiato anche un modo nuovo di gestire gli asili nido comunali, che hanno un’offerta estremamente competitiva in termini di qualità e costi rispetto ai privati e che dunque vanno adeguatamente promossi anche attraverso una maggiore informazione».
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