Pittura non figurativa e scultura costruttivista al centro di una mostra e di due seminari che si sono tenuti fino a venerdì 8 giugno ai Benedettini
Artisti tedeschi in cattedra
«La verità vi farà liberi, la verità è arte». Questo il tema della mostra e dei seminari di “Pittura non figurativa” e “Scultura costruttivista” tenuti dagli artisti tedeschi Claus Hipp e Gabriela von Habsburg al Monastero dei Benedettini dal 29 maggio all’8 giugno.
L’evento, al tempo stesso culturale e didattico, è stato ospitato dalle Facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature Straniere e dal Dipartimento di Filologia Moderna. L’iniziativa si deve al prof. Mauro Guarino, docente di Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
Ai seminari teorico-pratici tenuti presso la Facoltà dai due artisti tedeschi, destinati agli studenti e aperti al pubblico, è seguita una mostra di pitture e sculture che ha avuto luogo nelle Cucine dell’ ex Monastero dei Benedettini.
Il pittore tedesco prof. Claus Hipp oltre ad essere un astrattista di fama internazionale, è anche un imprenditore di successo nel campo della lavorazione di materie prime organiche e biologiche, da cui derivano i prodotti per l’infanzia, nonché presidente della Camera di Commercio della Baviera e della Camera di Commercio russo-tedesca.
Formatosi presso la Scuola Heinrich Kropp di Monaco di Baviera, studiando l’importanza artistica della forma e del colore, Hipp scopre, rispetto alla figuralità, un’incredibile capacità espressiva nell’incontro dei colori. Le pitture, di grande impatto emotivo, per volontà dello stesso Hipp non hanno titolo, lasciando spazio alla fantasia individuale.
L’incontro con la scultrice Gabriela von Habsburg avviene per «affinità elettiva». La scultrice è principessa, nipote dell’ultimo imperatore d’Austria Carlo I d’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe.
Terminati gli studi di Filosofia all’Università di Monaco, ha intrapreso una brillante carriera artistica che l’ha portata a realizzare mostre in tutta Europa e dagli Stati Uniti alla Georgia.
Le opere, di ispirazione costruttivista, realizzate in acciaio, sono state reinterpretate con grazia e lirismo e hanno ricevuto nomi particolari, vezzeggiativi di bambini. La principessa ha anche realizzato statuette-premio di importanti festival cinematografici.