Opposizione al rigassificatore da costruire a Porto Empedocle «Vicino a Valle dei Templi. L’assessore Samonà è d’accordo?»

A poche settimane dal parere sul progetto del gasdotto Gela-Malta, che ha accertato della presenza in mare di radionuclidi di Uranio e Torio, l’attenzione degli ambientalisti resta puntata sulla costa meridionale della Sicilia. A Porto Empedocle dopo circa un decennio si è tornato a parlare dell’opportunità di costruire un rigassificatore, impianto capace di trasformare il gas dallo stato liquido a quello aeriforme. Il tema dell’approvvigionamento energetico, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e al deterioramento dei rapporti con la Russia, ha portato l’Italia – e la stessa Unione europea – a ragionare su quali strategie da adottare per ridurre la dipendenza dall’Est. Per il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, la strada da seguire è quella di accelerare sulle rinnovabili ma al contempo accompagnare questo percorso, che in Sicilia con la decisione del governo Musumeci di non mappare le zone non idonee al fotovoltaico rischia di rallentare il lavoro della commissione tecnico-scientifica, con nuove infrastrutture legate al gas. 

Una di queste, appunto, è il progetto che a fine anni Duemila ottenne l’ok dai ministeri all’Ambiente e ai Beni culturali per la realizzazione nella zona ex Asi di Porto Empedocle un terminale di ricezione e rigassificazione di Gnl (gas naturale liquefatto) con capacità di rigassificazione di otto miliardi di metri cubi all’anno. Una volta portato allo stato aeriforme, il gas verrebbe collegato alla rete gestita dalla Snam. Il progetto è della Nuove Energie srl – società oggi amministrata da Paola Dell’Armi e totalmente in mano a Enel Global Trading – che a fine anni Duemila, dopo avere ottenuto la compatibilità ambientale, con un decreto contenente una lunga serie di prescrizioni da ottemperare, non ha dato seguito alle opere. L’attuale situazione geopolitica e il principio di tensioni legate all’aumento dei costi dell’energia sembravano avere fatto cambiare il vento. Con l’approvazione di Cingolani che è consapevole come in Italia siano tre attualmente i progetti con le autorizzazioni già rilasciate: oltre Porto Empedocle, ci sono quelli di Falconara e Gioia Tauro. 

Tuttavia c’è chi non ci sta. A intestarsi quella che potrebbe presto trasformarsi una battaglia è il Movimento 5 stelle, con in prima linea il deputato regionale Giovanni Di Caro, originario di Favara, a una ventina di minuti dalla città dove è nato Andrea Camilleri. «Nei giorni scorsi una seduta della commissione Ambiente ha visto il coinvolgimento dei sindaci di Porto Empedocle e Agrigento – commenta Di Caro a MeridioNews – e presto il tema finirà anche in commissione Cultura, perché questo progetto riguarda un’area importante dal punto di vista dei beni archeologici, culturali e paesaggistici, quindi vogliamo sapere cosa ne pensa l’assessore regionale Alberto Samonà della possibilità di ritrovarsi un rigassificatore non così lontano dalla Valle dei Templi».

Per i cinquestelle c’è necessità di rivedere il progetto. «Oggi valutare un rigassificatore vicino a un sito che fa parte del patrimonio Unesco ma anche vicino a luoghi come la Scala dei Turchi e la casa di Pirandello non ci sembra una cosa accettabile – continua Di Caro, che fino a poco tempo fa è stato capogruppo del M5s all’Ars -. Il governo nazionale dovrebbe riflettere su trovare una soluzione alternativa». L’auspicio, da questo punto di vista, è che si possa arrivare a un riesame dell’iter da parte del ministero. «Parliamo di valutazioni che risalgono al 2008, epoca ormai datata per quanto riguarda queste tecnologie – va avanti il deputato regionale -. Noi speriamo che anche il governo regionale prenda atto di ciò». Nei giorni scorsi, intanto, l’Assemblea regionale siciliana ha bocciato un ordine del giorno presentato dal Movimento 5 stelle, che impegnava la giunta Musumeci a intraprendere iniziative verso Roma con l’obiettivo di impedire la realizzazione del rigassificatore. «Crediamo che sia stata fatta una valutazione superficiale, magari relegando l’intera questione a una manifestazione della cosiddetta sindrome nimby (acronimo dell’espressione inglese not in my backyard, ovvero non nel mio cortile, ndr) mentre questo tema merita un serio approfondimento. Ed è anche per questo che – conclude Di Caro – da quel che mi risulta nella maggioranza c’è chi non è stato contento di quel voto».

Intanto ieri il CEO del gruppo Enel Francesco Starace ha parlato di come la società non abbia intenzione di essere proprietaria a lungo termine dell’impianto. «È del tutto autorizzato ma non ci abbiamo ancora investito. Potremmo offrirlo a investitori interessati e magari intervenire in una fase iniziale per facilitare l’investimento, ma questa non è la nostra strategia e non vogliamo essere proprietari o investitori a lungo termine».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]