Sarà un triello quello nella cittadina del Messinese. A correre per la poltrona di primo cittadino sono l'uscente Franco Ingrillì, l'ex consigliere comunale Luca Giuffré e Renato Mangano, che si è aggiunto alla competizione elettorale proprio all'ultimo momento
Comunali a Capo d’Orlando, aspiranti sindaci a confronto Tra servizi ai cittadini e idee a lungo termine sul turismo
Quella di Messina è la provincia con più Comuni in cui si vota, il 10 e l’11 ottobre, per eleggere sindaci e rappresentanti in Consiglio comunale. Tra i Comuni al voto c’è anche Capo d’Orlando dove sono tre i contendenti per la poltrona di primo cittadino. Oltre all’uscente Franco Ingrillì, ci prova anche l’ex consigliere comunale Luca Giuffrè. All’ultimo momento si è aggiunto anche Renato Mangano. Da quest’ultimo MeridioNews non ha avuto nessun riscontro dopo avere mandato tramite e-mail le domande a cui rispondere per l’intervista.
FRANCO INGRILLÌ
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Io sono il sindaco uscente e sono un imprenditore che ama il suo paese e per questo mi ricandido».
Quali sono i tre punti principali del suo programma per guidare la città?
«Migliorare ulteriormente la visibilità delle contrade e una serie di progetti per il completamento rete fognaria dove manca e il rifacimento della rete idrica interna».
Con lei come primo cittadino, cosa cambierebbe in concreto in città nei prossimi cinque anni?
A questa domanda MeridioNews non ha ricevuto risposta.
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«Non ho riferimenti politici ma solo una lista civica».
Qual è il candidato che teme di più?
«Non credo ci sia in particolare un candidato di cui preoccuparsi, ma tutti e due».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
A questa domanda MeridioNews non ha ricevuto risposta.
LUCA GIUFFRÈ
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Perché la candidatura mi è stata chiesta da un movimento civico formato da semplici cittadini».
Quali sono i tre punti principali del suo programma per guidare la città?
«Manutenzione ordinaria della città; istituzione dei tavoli di competenza in seno agli assessorati come strumenti di governace pubblica e di partecipazione inclusiva; programmazione turistica a lungo termine».
Con lei come primo cittadino, cosa cambierebbe di concreto in città nei prossimi cinque anni?
«Attuare un nuovo progetto che porti a una nuova visione per creare una economia diffusa per i cittadini».
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«Avendo privilegiato i tecnici e, di conseguenza, le competenze: sicuramente Mario Draghi».
Qual è il candidato che teme di più?
«Entrambi i miei due avversari».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Preferisco non rispondere. Sarei troppo di parte e direi cose che potrebbero essere usate contro di me».