Il 10 e l'11 ottobre i cittadini netini saranno chiamati alle urne per decretare il vincitore del duello elettorale. È sfida a due tra Corrado Figura, che nel 2016 era uscito sconfitto dall'uscente Corrado Bonfanti, e il direttore del carcere di Siracusa Aldo Tiralongo
Comunali a Noto, le domande ai candidati sindaco Dai servizi sanitari alla valorizzazione del barocco
La città del barocco è una di quelle siciliane dove i cittadini sono chiamati ad andare alle urne per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale, il 10 e l’11 ottobre. Duello a due a Noto dove sarà faccia a faccia tra Corrado Figura – che nel 2016 era uscito sconfitto dal sindaco uscente Corrado Bonfanti – e il direttore del carcere di Siracusa Aldo Tiralongo. Da quest’ultimo MeridioNews non ha ricevuto nessuno riscontro.
CORRADO FIGURA
Perché ha scelto, di nuovo, di candidarsi a sindaco?
«Sei anni fa la mia candidatura partì dal basso. Con una spinta eccezionale e con una stima che io percepivo, tante persone prima mi chiesero la candidatura e poi mi sostennero. Con appena tre liste iniziammo una campagna entusiasmante, in costante crescita, che ci condusse al ballottaggio. In questi anni sono sempre rimasto in contatto con i miei concittadini che hanno continuato a sostenermi e incitarmi. Credo fortemente nella rinascita della nostra Noto, e sono convinto che con l’aiuto di tutti faremo un lavoro che resterà negli annali».
Qualche avversario del passato oggi è alleato, può essere una mossa vincente?
«È vero, cinque anni fa due degli attuali alleati concorsero così come me per la carica di sindaco. Subito dopo il primo turno, però, avviai un dialogo con entrambi. Dialogo che non avrebbe avuto luogo se non fossi stato certo delle capacità e della correttezza di Massimo Prado e Salvo Veneziano. In questi anni, abbiamo costruito una coalizione che sarà capace di amministrare più che bene».
Quali sono i tre punti principali del suo programma per guidare la città?
«Ciò che bisogna fare a Noto è, da tanti anni, sotto gli occhi di tutti: dobbiamo ripulire la città e il territorio sotto ogni punto di vista, dobbiamo garantire ai cittadini i servizi essenziali quali la fruibilità del servizio idrico durante tutto l’anno, dobbiamo avviare un dialogo costruttivo che permetta di garantire l’accesso ai servizi sanitari a tutti i cittadini della zona sud della provincia di Siracusa».
Con lei come primo cittadino, cosa cambierebbe di concreto in città nei prossimi cinque anni?
«Avremo modo di dimostrare che i problemi potranno essere affrontati, e questo sarà sotto gli occhi tutti. A questi aggiungerei un miglioramento della viabilità: ci sono fondi, per esempio quelli del Pnrr, che aspettano di essere utilizzati. Inoltre, una grande scommessa sarà la piena e vera valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico del nostro territorio».
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«Nel frontespizio del programma di governo, ho riportato una frase di Alcide De Gasperi: “Politica, vuol dire realizzare”. È stato uno degli artefici della nascita e della rinascita della Repubblica italiana. È stato un grande uomo politico e un grande italiano».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Per quanto possa sforzarmi, davvero non riesco a cogliere pregi nella precedente amministrazione. Un difetto su tutti: avere preso in giro migliaia di netini».
Teme l’altro candidato?
«Abbiamo lavorato tanto e bene per queste elezioni, e altrettanto faremo per amministrare la nostra città. Non abbiamo e non avremo timore né di qualcosa né di qualcuno».