Conoscenze pratiche da un lato e idee innovative dall'altro. L'associazione Prometeo vuole farle incontrare per «creare un incubatore di idee e sviluppare autoimprenditorialità nel territorio degli iblei», spiega a MeridioNews il presidente Giovanni Romano
Lapis, il progetto per formare giovani imprenditori sostenibili «Per loro a disposizione l’esperienza dei vecchi del mestiere»
«Tutte le cose nuove nascono dal vecchio». La massima di Giovanni Romano, il presidente dell’associazione Prometeo, riassume bene il senso del progetto Lapis. Un acronimo che sta per Laboratorio per la promozione della imprenditorialità sostenibile che tiene insieme l’esperienza degli adulti e le idee innovative dei giovani. «Il nostro primo obiettivo – spiega a MeridioNews il presidente – è costruire un team di quattro giovani laureati (che verranno selezionati con un bando) che, guidati da esperti tutor volontari, possano lavorare a proposte imprenditoriali innovative e sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale». Dalla mobilità, all’agricoltura circolare fino al turismo esperienziale, ogni settore può essere quello giusto per riattivare processi virtuosi di micro-economia locale.
Il progetto prevede delle borse di studio per i giovani del territorio (tutti i comuni della provincia di Siracusa più i comuni di Scicli, Ispica, Modica e Pozzallo, nel Ragusano) dal valore di 10mila euro ciascuno per nove mesi. La prima è già coperta dall’investimento della fondazione di comunità Val di Noto, la realtà nata sette anni fa con l’intento si sostenere chi all’interno di una comunità vuole mettersi in gioco per fare crescere il territorio e che, finora, ha finanziato 110 progetti. «In questo caso – spiega il presidente Giovanni Grasso – l’aspetto più interessante è l’idea di mettere insieme un gruppo di giovani professionisti con la mente libera da preconcetti e delusioni che chi si impegna nel sociale da anni può avere maturato e l’impegno di professionisti che si sono messi a disposizione per compensare la mancanza di esperienza».
Tra questi adulti c’è anche Sebino Scaglione, il presidente della cooperativa Passwork, una impresa sociale che è diventata un modello nel territorio ibleo. «In questi anni, abbiamo incontrato tanti giovani pieni di energie che non siamo riusciti a inserire nei nostri contesti. Ed è un peccato – sottolinea Scaglione, che è anche il presidente del comitato scientifico della fondazione Val di Noto – perché è fondamentale costruire sinergie tra esperienze diverse per creare un modello di sviluppo innovativo che sia in grado di lavorare sulle nuove filiere di un’economia sostenibile». Ai giovani il compito di analizzare i bisogni e le potenzialità del territorio e di studiare modelli virtuosi in Europa e nel mondo da cui prendere spunto per progetti innovativi; ai meno giovani (specie nel mestiere) quello di accompagnarli mettendo in condivisione buone pratiche imprenditoriali.
«Il risultato è un progetto di animazione territoriale che, con la partecipazione di diversi attori locali, ha l’obiettivo di creare un incubatore di idee per incentivare l’autoimprenditorialità, soprattutto giovanile», spiega il presidente dell’associazione Prometeo che è nata a novembre del 2020 in piena pandemia. «Con lo smart working molti giovani che vivevano fuori, anche all’estero, da anni hanno fatto ritorno – sottolinea Romano che è anche uno dei fondatori della cooperativa sociale l’Arcolaio – e sarebbe uno spreco non provare a fare in modo che restino a stimolare il loro territorio con idee da sviluppare in rete». L’avvio concreto del programma è previsto per giugno. Intanto ad aprile verrà pubblicato il bando per la selezione dei quattro candidati che saranno selezionati a maggio. Intanto, è già partita una raccolta fondi per sostenere il progetto (Iban: IT34T0501804600000017014697 sul conto di Banca Etica intestato all’associazione Prometeo). «Il 90 per cento delle risorse verrà destinato alle borse di studio per i giovani – afferma il presidente – il resto servirà per le spese. Abbiamo pensato anche a questa modalità di finanziamento per creare un legame con il territorio: ci piace l’idea che le persone credano nel progetto e che, sostenendolo dal basso, diventino parte del progetto».