Nell'Isola è cominciato il piano contro il Covid-19. Le fiale hanno viaggiato tramite i corrieri DHL Negli ospedali foto di rito e prime somministrazioni ma i manager hanno lottato contro il tempo per arrivare pronti all'appuntamento previsto per inizio anno
Fase 1 vaccini, in Sicilia arrivate quasi 55mila dosi Il via improvviso tra forniture e assunzioni mancanti
Un maxi carico di 54.990 dosi del vaccino anti Covid-19 prodotto da BioNTech/Pfizer. Comincia ufficialmente oggi la fase 1 della vaccinazione di massa in Sicilia. Si tratta della prima vera fornitura dopo la dotazione iniziale del V-day. Il totale a livello nazionale è di 469.950 dosi trasportate in tutto il territorio con destinazione finale 200 ospedali individuati come centri di smistamento. I vaccini, partiti dal Belgio, hanno viaggiato su dei mezzi aerei della compagnia di trasporto tedesca DHL. Sul territorio i corrieri si sono mossi su gomma scortati dalle forze dell’ordine con le fiale custodite all’interno di appositi contenitori termici in cui viene garantita la catena del freddo durante tutta la spedizione. Passaggio fondamentale affinché il farmaco, una volta iniettato, faccia effetto.
Nel territorio siciliano 7500 dosi sono state destinate all’Azienda sanitaria provinciale di Catania attraverso l’ospedale Gravina di Caltagirone, presidio in cui alle 11 è stata vaccinata Rosa Reale, infermeria di Radiologia. Sessanta minuti dopo, al Cannizzaro il primo vaccino è stato iniettato a Maria Concetta Monea, direttrice del dipartimento di Emergenza, mentre al Garibaldi la prima vaccinata è stata Leda D’Amico, medica della Pneumologia. Sono 195 le dosi arrivate all’ospedale Umberto I di Siracusa. «In questa fase il vaccino viene somministrato da subito a tutti i professionisti che stanno operando nei reparti Covid – spiega in una nota la Regione – quindi a seguire il personale dei Pronto soccorso, quello dell’emergenza urgenza territoriale 118, le Usca, i lavoratori che prestano servizio in ambito ospedaliero e operatori e ospiti delle residenze per anziani». Ma sulle priorità da giorni non mancano le polemiche. Come insegna il caso dei sei rappresentanti degli studenti che all’Università di Catania hanno ricevuto la vaccinazione.
Spenti riflettori e telecamere all’ospedale Civico di Palermo per il V-day di domenica la sensazione generale è che i primi giorni della fase 1 debbano fare i conti con qualche pezzo ancora mancante e un generale corsa contro il tempo tra problemi organizzativi e di organico. «Sarebbe stato meglio avere una maggiore programmazione anziché ricevere l’avviso sul via alle vaccinazioni alle 8.30 del mattino», racconta un manager ospedaliero a MeridioNews. L’accelerazione, rispetto a un programma che inizialmente dava come start i primi giorni di gennaio 2021, è avvenuta il 29 dicembre, al termine di una riunione telematica con tutti i vertici degli ospedali siciliani alla presenza dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. Una fuga in avanti che adesso sconta qualche problema. Come sul fronte dell’Asp di Ragusa. «Non abbiamo ancora ricevuto la certificazione del freddo da parte di Pfizer», ha spiegato il direttore Angelo Aliquò su Facebook. Così il via alle vaccinazioni, nonostante l’arrivo del carico, è stato interrotto in attesa di ricevere via email, dopo l’attivazione di un congegno all’apertura delle scatole, da parte di Pfizer.
L’assessore alla Salute Ruggero Razza nei giorni scorsi ha annunciato anche l’assunzione di circa mille persone, tra infermieri e medici, per dare nuova linfa alla campagna di vaccinazione. Per somministrare il farmaco bisogna seguire un corso a distanza, durata 16 ore, organizzato dall’Istituto superiore di Sanità. C’è poi il nodo dei congelatori verticali in cui conservare i vassoi con le fiale. In provincia di Agrigento per i prossimi giorni l’Asp locale utilizzerà quello in funzione all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Per il 10 gennaio dovrebbero invece arrivare altri due ultracongelatori dopo l’avvio di una trattativa lampo per l’acquisto tramite la piattaforma Mepa. Ad Agrigento è stata corsa contro il tempo anche per avere la dotazione del corretto quantitativo di aghi e siringhe. Ogni ospedale può utilizzare i materiali già in magazzino o richiederne di nuovi tramite la struttura coordinata dal commissario Domenico Arcuri.
«Ci avevano detto che sarebbe arrivato tutto insieme ai vaccini – spiega il commissario Asp di Agrigento Mario Zappia – Abbiamo avuto un po’ di difficoltà ma tutto è stato risolto attivandoci tramite i nostri canali». «Cominceremo oggi pomeriggio con le somministrazioni – aggiunge il direttore sanitario Gaetano Mancuso – ll vaccino ad Agrigento è arrivato intorno alle 11 proveniente da Caltanissetta. Ci hanno dato la quota siringhe che ci spetta oltre a quelle di cui ci siamo approvvigionati in proprio». Situazione sotto controllo a Enna, come conferma il direttore generale dell’ospedale Umberto I Francesco Iudica. Da oggi intanto lo stato delle vaccinazioni potrà essere monitorato attraverso un report giornaliero predisposto a livello nazionale.