La sentenza di primo grado arriva dopo l'inchiesta partita su impulso della Corte dei Conti. L'ex pm, che ricorrerà in appello, vede comunque cadere l'accusa più grave mossa a suo carico, quella di avere intascato 117mila euro come indennità di risultato
Peculato, Ingroia condannato a un anno e 10 mesi Presi rimborsi non dovuti ai tempi di Sicilia e-Servizi
L’ex pm Antonio Ingroia è stato condannato a un anno e 10 mesi, per peculato, dal gup di Palermo Maria Cristina Sala nell’ambito del processo sull’indagine scaturita da una segnalazione della Corte dei conti sulla sulla società Sicilia e-Servizi.
I magistrati contabili avevano messo sotto esame l’attività della partecipata della Regione siciliana nel periodo in cui lo stesso Ingroia era stato nominato per portare in liquidazione la società nata nel 2005 per occuparsi dei sistemi informatici della Regione, scelto per l’incarico dall’allora presidente Rosario Crocetta.
Il fondatore di Scelta Civica è stato condannato per peculato, per avere autorizzato dei rimborsi a suo stesso carico per una cifra che si aggira attorno ai 17 mila euro, tra spese per viaggi e alberghi, azione compiuta in conflitto di interessi. Ingroia, che ricorrerà in appello, ha visto comunque cadere l’accusa più grave, quella di essersi autocorrisposto un’indennità di risultato da 117mila euro. Fatto che, secondo la gup, non sussiste.