Ennesimo fallimento click day, sito subito in tilt Grande corsa ai sussidi ricomincerà l’8 ottobre

Ed è subito flop. Il tanto atteso click day al Bonus Sicilia si è trasformato nell’ennesimo fallimento. Per la promessa boccata d’ossigeno della Regione alle imprese colpite dal lockdown bisognerà così ricominciare a collegarsi, come stabilito dagli uffici, dalle ore 9 del prossimo 8 ottobreLe regole del gioco prevedevano l’accettazione dei moduli precompilati fino alla mezzanotte di ieri. Oggi, invece, sarebbe dovuta scattare la corsa al click per inviare le richieste. Obiettivo essere il più rapidi possibile poiché al raggiungimento di un totale di richieste pari al 120 per cento dell’importo stanziato la piattaforma non avrebbe più accettato domande. I timori alla vigilia erano già tanti e questa mattina c’è stata la conferma. 

Sul sito ufficiale della piattaforma telematica si legge del rinvio a giovedì per una «problematica tecnica imputabile a Tim». Il Bonus Sicilia è pari a 125 milioni di aiuti a fondo perduto per le microimprese chiuse durante i lockdown. Le imprese che si sono accreditate ammontano a 55.916. Per poterle finanziare tutte sarebbero necessari 675 milioni di euro. Subito dopo il flop a parlare di «fallimento annunciato» è stato il capogruppo all’Assemblea regionale siciliana del Partito democratico Giuseppe Lupo. «Abbiamo – dice – un governo di dilettanti allo sbaraglio, che dovrebbe dimettersi subito e che sta massacrando le attività produttive».

Per la Sicilia non è la prima volta che si presenta uno scenario come quello di oggi. I ricordi vanno inevitabilmente al periodo del governo regionale guidato da Rosario Crocetta e al noto Piano giovani. Quando migliaia di persone – in quel caso un piccolo esercito di stagisti – si scontrarono con la fragilità dei server informatici della Regione Sicilia. Riguardo al problema di oggi, in tarda mattinata, è arrivato anche il commento dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano: «Sono rammaricato del disguido tecnico comunicato dalla Tim che si scusa con le imprese interessate. La Regione è cliente e non erogatrice di servizi».


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