L'indiscrezione circola con una certa insistenza da settimane, adesso arricchita dall'aura di un'imminente ufficialità che potrebbe arrivare direttamente dal leader del Carroccio nel giorno della sua visita in Sicilia
Ars, un nuovo ingresso nella Lega nel giorno di Salvini? Rumors sul 5 stelle Di Caro, ma lui smentisce la voce
Potrebbe essere il primo degli addii tra i cinquestelle in Sicilia. Quando ormai il countdown per la visita di Matteo Salvini a Palermo è ormai iniziato, i rumors si fanno sempre più insistenti: il leader del Carroccio potrebbe annunciare un altro ingresso eccellente nel neonato gruppo parlamentare all’Ars. Si tratterebbe, secondo i ben informati, del deputato agrigentino Giovanni Di Caro, eletto all’Assemblea nelle liste del Movimento 5 stelle alle Regionali del 2017.
Da Palermo a Trapani, passando proprio per il capoluogo girgentano, la voce sul possibile ingresso di Di Caro si sussegue con una certa insistenza tra i pochissimi al corrente dell’interlocuzione in corso. Complici anche le frizioni in casa cinquestelle, dentro il Palazzo così come nella provincia agrigentina, dove la spaccatura tra Di Caro e la sindaca di Favara Anna Alba si è consumata alla fine dello scorso anno.
Intanto, proprio nell’Agrigentino, ecco muoversi le prime mosse in vista delle Amministrative di primavera, soprattutto nel capoluogo, dove il centrodestra promette unità, ma fatica a costruirla nei fatti. Una parte dei partiti di destra, infatti, si presenterà agli elettori compatta: Diventerà Bellissima, Fratelli d’Italia, la Lega, una parte di Forza Italia e l’Udc. A renderlo noto sono stati i protagonisti di un vertice che si è tenuto pochi giorni fa alla presenza di Giusi Savarino (Db), Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), Riccardo Gallo Afflitto (Fi), Massimiliano Rosselli (Lega) e Lillo Pisano (Fdi). Il gruppo dirigente di destra potrebbe puntare sull’ex primo cittadino Marco Zambuto, che, dal canto suo, non chiude la porta e in una nota fa sapere che intende «riprendere il mio impegno politico laddove l’ho lasciato: nella mia città, Agrigento, con un animo che non è di rivincita né di rivalsa ma di chi vuole rimettersi a servizio, con umiltà e con capacità di ascolto».
Ma a mancare all’appello è un altro big della politica agrigentina, il vicepresidente dell’Assemblea regionale Roberto Di Mauro, che punta sul medico Franco Miccichè in una partita che di certo non giocherà in solitaria, ma quantomeno insieme a pezzi del Partito democratico e di Forza Italia.
In questo quadro, i cinquestelle tenteranno la propria partita, consapevoli di avere poco tempo per assorbire la botta che dall’Emilia e dalla Calabria è arrivata anche in Sicilia. Trasformandosi, appunto, in insistenti rumors su qualche fuoriuscita eccellente. Ma Di Caro, dal canto suo, smentisce l’indiscrezione, confermando – per il momento – di voler «restare dove sto». Certo, ammette anche che la strada in vista delle Amministrative è in salita. «Sia nel 2013 che nel 2018 proprio la Sicilia ha dato al Movimento quella spinta, quella propulsione indispensabili per far crescere la nostra forza politica. Ma sarebbe ipocrita dire che il colpo non si è avvertito, soprattutto in Emilia, che era una nostra roccaforte».
Dunque Salvini deve aspettarsi un due di picche da parte di Di Caro? «Non è la prima volta che viene ventilata l’ipotesi di un ingresso da parte di un deputato agrigentino dei cinquestelle nella Lega – aggiunge ancora il diretto interessato -. Forse qualcuno interpreta la dialettica che stiamo avendo dentro il gruppo all’Ars come possibilità per qualche deputato di allontanarsi. Ma io – assicura – credo di poter parlare per tutti i 20 deputati: siamo determinati nel volere portare a termine quello che abbiamo iniziato».