Marsala, Mineo, Ramacca, Belpasso. L'ultimo episodio a Noto, dove la sede Agesci è stata imbrattata e una chitarra bruciata. Coincidenze? Emulazione? Tra gli scout c'è preoccupazione, ma anche il forte desiderio di capire restando coi piedi per terra
Gli scout siciliani sotto tiro: dai furti alle svastiche Sabato in Sicilia il presidente nazionale dell’Agesci
«In passato c’era stato qualche episodio isolato, ma così consecutivi in poco tempo mai». Tra i vertici degli scout Agesci siciliani c’è preoccupazione, ma anche il forte desiderio di analizzare e contestualizzare i singoli episodi, senza cedere alla tentazione di costruire trame più grandi della realtà. Ma l’attenzione è comunque altissima: cinque episodi di vandalismi, incendi o furti tra ottobre e gennaio sono un fatto anomalo.
Marsala, 2 ottobre: un incendio rende completamente inagibile lo stabile che è sede del gruppo locale. Mineo, 9 novembre: un altro rogo doloso distrugge la casa cantoniera donata in comodato d’uso gratuito dall’ex provincia di Catania agli scout. Ramacca, 13 gennaio: la sede Agesci, in un bene confiscato a Cosa Nostra, viene vandalizzata, vengono portate vie porte, finestre e cavi di rame, danneggiata una vasca per la raccolta dell’acqua. I danni – e non è la prima volta – ammontano ad almeno 10mila euro.
Gli ultimi due episodi, uno dietro l’altro: il 23 gennaio è la sede degli scout di Belpasso, sulla strada che porta al Rifugio Sapienza e di proprietà della parrocchia Santa Maria della Guardia in Borrello, a essere presa di mira dai ladri. Distruggono i bagni per portare via i rubinetti, rubano anche un fornello nuovo e gli infissi interni. Il giorno dopo sono gli Agesci di Noto a ritrovarsi con la sede devastata: una chiesa sconsacrata da una quindicina d’anni, nella parte alta della città, viene riempita di scritte strane, confuse e inquietanti. Svastiche, frasi contro gli ebrei, la parola «mafia», una A di anarchia e insulti contro alcuni ragazzi appartenenti al gruppo sporcano le pareti bianche. È l’ultimo episodio di una serie su cui le forze dell’ordine stanno indagando, dopo le puntuali denunce degli scout.
«Sono entrati dal vicino ospedale dismesso – spiega Sebastiano Leone, responsabile del Gruppo Agesci di Noto – forando una parete. Hanno coperto con scritte e disegni fallici i dieci punti della legge scout. Hanno pure bruciato una chitarra». Nelle settimane precedenti a Noto scritte simili erano comparse su un altro monumento, la chiesa di San Salvatore. In quel caso le forze dell’ordine avrebbero individuato il responsabile, un minorenne. La polizia ha preso le impronte trovate all’interno della sede scout per provare a capire se dietro c’è la stessa mano. «Il primo pensiero è che sia una ragazzata – spiega Leone – però sono scritte strane, confuse, che ci fanno pensare tante cose».
Coincidenze? Emulazione? O un fastidio crescente nei confronti dell’attività sociale degli scout che continua nei territori con la costanza di sempre? «Non è il momento delle dichiarazioni – spiega uno dei responsabili regionali, Giulio Campo – in passato ci sono stati episodi isolati, mai con questa frequenza. Adesso è il momento di provare a riflettere. Lo faremo sabato prossimo insieme ai capi nazionali che verranno in Sicilia». L’appuntamento dovrebbe essere fissato proprio a Ramacca, l’unica sede vandalizzata a essere ospitata in un bene confiscato.
Intanto l’Agesci nazionale ha lanciato la campagna di donazioni #piùbellediprima, a beneficio di tutti i gruppi che hanno subito atti vandalici e azioni distruttive. «La violenza di questi gesti – si legge – lascia sconcertati e colpisce non solo la singola struttura, ma l’intera comunità. È necessario che tutte le realtà associative non restino in silenzio davanti a tanta barbarie e diano un segnale forte di solidarietà».