Bagnanti si prendono cura della figlia di un’ambulante «Un gesto normale ma che oggi può significare molto»

«È stato bello vedere che non ero stata l’unica ad aver pensato di fare qualcosa, vedere che già altre mamme si erano proposte a prendersi cura della piccola». Nei giorni in cui la questione migranti resta al centro del dibattito, per le complicazioni nel trasferimento sulla nave militare spagnola Audazdi 15 dei migranti sbarcati nei giorni scorsi dalla Open Arms, da Trapani arriva una storia che, nella sua semplicità, rilascia un’immagine diversa da quella spesso veicolata dai social. Una donna originaria dell’Africa Subsahariana che fa l’ambulante in spiaggia e la sua bambina di due anni sono insieme sotto il sole, fino a quando un gruppo di bagnanti propone di accudire la piccola facendola giocare con gli altri bambini.

«Era l’orario di pranzo e faceva tanto caldo – racconta Desirè, 31 anni romana in vacanza in Sicilia con la compagna e la figlia -. Ho visto la donna che camminava sotto il sole, con in testa la merce e sulle spalle la figlia legata a una fascia. Mi sono chiesta se non fosse il caso di darle una mano. Alleggerirle il peso e dare qualcosa alla bambina. Ma quando mi sono avvicinata, ho trovato già altre mamme che si erano offerte di fare lo stesso». La piccola così, con il consenso della madre che è solita percorrere la battigia della spiaggia di San Giuliano, ha potuto fare il bagno e divertirsi insieme ai bambini. «Si è integrata subito e si divertiva in acqua – prosegue la 31enne -. Poi sono andati a mangiare al ristorante vicino alla spiaggia, c’era anche mia figlia, ha passato una bella giornata».

La donna sottolinea l’importanza di quello che è accaduto in relazione al clima generale nel Paese. «Non mi sentivo di avere fatto nulla di eclatante, ma la situazione è stata così genuina e spontanea che mi sono sentita di raccontarla. Anche perché dimostra che, nonostante tutta la retorica sui migranti che viene fatta, sono ancora tante le persone che si dimostrano sensibili». Alla fine la bimba ha trascorso tutto il pomeriggio con i nuovi compagni di gioco, osservata a distanza dalla madre. «Ogni tanto passava davanti agli ombrelloni per appurarsi che stesse bene, ma si è fidata anche lei da subito, perché conosceva quelle mamme e sapeva – conclude Desirè – che la figlia sarebbe stata trattata bene».


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