Il pronunciamento è arrivato in serata. Intanto il prefetto ha emesso un provvedimento di allontanamento, che dovrà essere convalidato. La giudice: «Decreto Sicurezza bis non applicabile a salvataggi». Le critiche di Salvini
Sea Watch, torna in libertà comandante Carola Rackete Per il tribunale ha agito nel rispetto dei propri doveri
Carola Rackete torna in libertà. La giudice del tribunale di Agrigento Alessandra Vella non ha accolto la richiesta della procura della convalida dell’arresto e ha disposto la scarcerazione della comandante della nave Sea Watch. La notizia è arrivata in serata. Secondo la gip, la giovane tedesca, che ha forzato il divieto di ingresso nel porto di Lampedusa per fare sbarcare i 40 migranti che da due settimane erano bloccati sulla nave, ha agito nel rispetto dei propri doveri. Di fatto la decisione non ha preso in considerazione le novità introdotte dal decreto Sicurezza bis. A tal proposito nel dispositivo si legge che «non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti».
Poco dopo la decisione, salutata con entusiasmo dai sostenitori della capitana di Sea Watch, è arrivato il commento del ministro degli Interni Matteo Salvini, il principale accusatore dell’operato di Rackete. «Dalla giustizia mi aspettavo pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani, evidentemente sbagliavo», ha commentato il capo del Viminale. A esprimersi è anche il presidente della Camera Roberto Fico. «Le decisioni della magistratura vanno sempre rispettate. Sia quando piacciono sia quando non piacciono. Questo è il senso della divisione e dell’indipendenza dei poteri dello Stato», ha detto.
Intanto dalla prefettura di Agrigento arriva la notizia, confermata dal Viminale, della disposizione di un provvedimento di allontanamento dall’Italia per la comandante. La misura, che nasce proprio dal coinvolgimento dell’organo territoriale del governo nella gestione delle misure repressive nei confronti di chi non rispetta le prescrizioni in mare, previsto proprio dal decreto Sicurezza bis, dovrà essere convalidata dal tribunale.