Messina, salta per ora lo sbaraccamento di massa Comune spera nei fondi ministeriali per l’ambiente

Domani non ci sarà lo sbaraccamento di massa annunciato da sindaco Cateno De Luca. Il Comune di Messina ha chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza socio-abitativa. Una richiesta che ha incontrato l’ok della Regione. Ma della richiesta inoltrata da Palermo a Roma lo scorso settembre, ancora non è arrivata comunicazione. Nella sua due giorni capitolina, la scorsa settimana, il sindaco è andato di persona a verificare a che punto fosse l’iter. E ha così scoperto che la Protezione civile non riconoscerà a Messina lo stato di emrgenza, perché ai sensi della normativa vigente, può essere dichiarato al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali oppure per eventi connessi all’attività dell’uomo, che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari.

In attesa che arrivi la comunicazione formale di questa bocciatura, l’amministrazione De Luca non si è fermata. «La data del 31 serviva a dare un binario preferenziale, per velocizzare le procedure di conoscenza e poi ottenere lo stato di emergenza – spiega il vicesindaco Salvatore Mondello -. Seppur ancora formalmente la Protezione civile non ci ha comunicato di aver negato tale dichiarazione, lo stesso capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli ci ha indicato la strada da percorrere». La situazione delle baracche costituisce una condizione emergenziale non affrontabile dalle normative che disciplinano la Protezione civile, ma sotto il profilo della presenza dell’amianto o di fogne a cielo aperto rappresenta un’emergenza ambientale e di degrado sociale. «Possiamo quindi ottenere i fondi dal ministero dell’Ambiente per il risanamento ambientale, cioè circa 50 milioni di euro. Borrelli ne ha già parlato con il capo del dicastero».

In attesa che venga istituito a Roma un tavolo tecnico per l’erogazione dei fondi inerenti l’emergenza ambientale, l’Arpa è stata già attivata per eseguire il campionamento dell’amianto. «Abbiamo verificato che 300 degli 450 immobili reperiti sul mercato sono già idonei per essere assegnati – prosegue Mondello -. Si tratta di case che acquisteremo con fondi extrabilancio e del Pon metro che sono già disponibili. Le risorse non mancano e sono superiori rispetto a quanto invece possiamo spendere al momento. Continuiamo sulla strada dello sbaraccamento». L’obiettivo è sempre quello di far uscire dalla baracche tutti i residenti attuali con o senza la dichiarazione di emergenza. 

Ieri, intanto, si è tenuta una conferenza dei servizi per fare il punto sulle problematiche relative alle utenze per le 46 nuove abitazioni di Camaro Sottomontagna e le restanti cinquanta del villaggio Matteotti all’Annunziata. Riguardo a primi 46 sono stati completati gli allacci gas ed Enel. «Contiamo entro la prima metà di novembre di assegnare gli alloggi di Camaro. All’Annunziata ancora qualche criticità è presente per posizionare la cabina elettrica. Abbiamo chiesto al Genio civile di rilasciare un parere preventivo-provvisorio per poter adempiere alla realizzazione delle opere propedeutiche alla assegnazione degli alloggi. Li consegneremo entro e non oltre Natale. Se riusciamo a completare le assegnazioni partiamo con lo sbaraccamento di via Macello Vecchio, via delle Mura e Annunziata Matteoti, i cui residenti troveranno sistemazione definitiva in questi 96 alloggi».

Mentre l’amministrazione De Luca procede per la sua strada, proseguono anche le assegnazioni del progetto Capacity. «Le aree interessate sono quelle di Fondo Saccà e Fondo Fucile – spiega il vicesegretario del Comune, Giovanni Bruno -. Il progetto si discosta dal progetto di risanamento ordinario. Prevede di finanziare direttamente con l’80 per cento alloggi sul mercato che rispondono a canoni di edilizia residenziale pubblica. Il Comune attraverso il progetto finanzia l’80 per cento, il 20 per cento lo integra l’acquirente. Se tutte le persone in graduatoria fossero in grado di finanziarsi questo 20 per cento, potrebbero acquistare l’alloggio e non ci sarebbero alloggi da manutenere e il cittadino risanato avrebbe la sua casa». 

Sono stati già sottoscritti contratti per 12 alloggi finanziati con il capitale di capacitazione. Altri tre verranno assegnati oggi. A disposizione ci sono 18 milioni di euro, di cui 11 per l’acquisto di immobili e i restanti per opere di risanamento. «È stato inoltre avviato l’iter per realizzare un condominio di autocostruzione dove troveranno posto 12 alloggi in un’area Iacp. Visto che il denaro a disposizione c’è – conclude Bruno – speriamo solo che le persone che abitano in questi due ambiti si convincano della bontà di questo percorso e riescano così ad aderire al progetto».


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