Enna, operazione contro corse clandestine di cavalli Gara fermata all’alba, 8 arresti, coinvolti pure minori

All’alba di domenica 7 maggio, è stato sgominato a Piazza Armerina, dalla Polizia di Stato, congiuntamente ai militari della Guardia di Finanza, un sodalizio criminale finalizzato alla promozione ed organizzazione di competizione clandestine tra cavalli. L’operazione Bucefalo, prima di questo genere in Sicilia, ha portato all’arresto in flagranza di reato di otto soggetti, responsabili del reato di associazione a delinquere, finalizzata all’organizzazione e promozione di competizione non autorizzate tra cavalli, aggravate dalla presenza di minori, con annesse scommesse.

L’indagine ha preso avvio il 23 marzo dopo l’osservazione dei profili Facebook di alcuni soggetti indagati, che mantenevano i propri profili pubblici proprio a scopi promozionali, ed è stata portata a termine all’alba del 7 maggio. «Un’operazione nata e conclusasi in breve tempo, con massimi risultati, da ascrivere alla sinergia preziosa tra le forze dell’ordine», sottolinea il colonnello della Finanza Giuseppe Licari. «Tra le criticità dell’operazione – commenta il maggiore Roberto Russo – l’estensione dell’area, la giornata festiva, il fatto che la strada statale 117 bis tra Piazza Armerina e Mazzarino, non è affatto una strada secondaria, condizione che ha reso necessario, il blocco a monte e a valle del traffico veicolare e sopratutto la celerità, considerato che la competizione dura all’incirca due minuti».

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, le diverse pattuglie, dislocatesi tra i boschi in maniera da eludere eventuali ricognitori fra gli organizzatori, hanno monitorato il percorso del circuito di gara. All’alba, proprio nel momento in cui la competizione stava prendendo avvio, le vedette hanno fiutato la presenza delle forze dell’ordine, che nonostante tutto, sono riuscite a bloccare le vie di fuga e a intercettare numerose persone e veicoli, fra cui il furgone con a bordo uno dei cavalli e il fantino partecipanti alla gara. Un secondo furgone che trasportava l’altro cavallo impegnato nella competizione, nonché uno scooter con a bordo due vedette, sono stati fermati da personale del vicino commissariato di polizia di Niscemi, opportunamente allertato, lungo la strada statale 117 bis.


Sono stati sequestrati anche due veicoli per il trasporto dei cavalli impiegati per la gara, un furgone utilizzato da uno degli organizzatori, tre motocicli utilizzati dai soggetti che fungevano da vedette, attrezzi per ferrare i cavalli, quattromila euro destinati alla scommessa sulla competizione, e undici smartphone dai quali sarebbero emersi ulteriori elementi probatori, in quanto dai messaggi sono stati estrapolate informazioni sull’organizzazione della competizione, nonché filmati di precedenti gare clandestine di cavalli, svolte in altri territori della regione siciliana.

I soggetti arrestati – tra promotori, organizzatori, vedette, fantini e maniscalchi – costituivano l’intera organizzazione:Salvatore Gagliano, piazzese classe 1976, organizzatore e promotore delle gare, nonché fantino e proprietario di uno dei cavalli impiegati nella gara; Andrea Criscione, calatino, classe 1965, organizzatore e promotore delle gare nonché fantino; i fratelli Salvatore Puccio, gelese di 59 anni, e il 65enneEmanuele Puccio, ritenuti organizzatori e promotori delle gare, con funzione di raccolta delle scommesse; Rosario Cassarino, pregiudicato gelese 46enne, altro fantino e proprietario del secondo cavallo; Mario Novello, 40enne di Grammichele,maniscalco che si occupava degli attrezzi per ferrare i cavalli; Calogero Abati, piazzese di 20 anni, collaboratore di Gagliano; Giuseppe Emmanuello, gelese 39enne, coordinatore delle vedette impiegate nell’organizzazione della gara, nonché scommettitore. Tra i due minori coinvolti, anche il figlio di quest’ultimo. Per la stessa ipotesi di reato – seppur fuori dal contesto associativo – sono stati denunciati in stato di libertà atri 13 soggetti. 

Inoltre, nel corso delle perquisizioni domiciliari, e precisamente in quella effettuata nell’abitazione dei fratelli Puccio a Gela, gli operatori hanno trovato farmaci veterinari non corredati dalle necessarie prescrizioni mediche, in violazione della normativa terapeutica veterinaria. Mentre i cavalli, verosimilmente preparati per la gara con sostanze dopanti sono stati sottoposti – a cura di un medico veterinario dell’Asp. di Enna – alle opportune analisi e, successivamente, attraverso anche la collaborazione dei poliziotti del Reparto a cavallo di Catania, condotti in un maneggio, per affidarli in giudiziale custodia.


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