Siracusa, esposto in Procura sull’aria irrespirabile Don Prisutto: «Noi chiusi in casa e finestre sbarrate»

I residenti del quadrilatero industriale Siracusa-Augusta-Priolo-Melilli avvertono da alcuni mesi a questa parte, ed in modo particolare nelle ultime settimane, cattivi odori nell’aria. Il fenomeno è più frequente nelle ore serali, notturne e nei fine settimana: odori ammorbanti, acri e nauseabondi che a volte provocano malori e costringono i residenti a tenere gli infissi di casa ermeticamente chiusi.

Don Palmiro Prisutto – che da anni si batte contro l’inquinamento e il 28 di ogni mese celebra nella chiesa madre di Augusta una messa in cui vengono elencati i troppi morti di cancro a causa della grave situazione ambientale – ha anche creato su Facebook il gruppo Segnala la puzza, dove giornalmente molti cittadini denunciano la presenza degli odori molesti. Lo scopo è creare una rete di rilevamento alternativa a quella ufficiale

Il sacerdote recentemente ha anche inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa per segnalare questa grave situazione. Nel documento dichiara che «i fenomeni di aria irrespirabile sono purtroppo diventati consuetudine e sempre più spesso ci costringono a restare chiusi dentro le nostre abitazioni con le finestre sbarrate per limitare il senso di fastidio e di malessere derivante da detti insopportabili odori». Don Palmiro si dice convinto che «la causa di tali fenomeni di inquinamento atmosferico sarebbe da ricercare nell’insediamento industriale del petrolchimico di Augusta-Priolo-Melilli e in particolare nella Raffineria Esso di Augusta del gruppo Exxon Mobil, nella Sasol Italy, nella Erg, nell’Isab Energy di Priolo, nella Lukoil di Priolo, nella Gespi di Augusta, nella Polimeri Europa di Priolo, nella Syndial di Priolo, nell’Air Liquide di Priolo e nella Cementeria Buzzi Unicem di Augusta». 

«Ritengo inoltre – aggiunge il sacerdote – che sarebbe necessario accertare le responsabilità dei mancati o insufficienti controlli in capo agli enti territoriali e alla Regione siciliana attraverso l’Arpa e la Asl. Premesso che attualmente le emissioni industriali vengono controllate per solo otto ore, tre volte all’anno, al fine di un serio controllo delle emissioni in detto polo Sin, come avviene in altre realtà industriali italiane, dovrà valere l’obbligo del monitoraggio continuo di diossine, dibenzofurani, PCB, IPA, PM 10, PM 2,5 e metalli pesanti. In tal modo conosceremmo le reali quantità di inquinanti emesse annualmente da ogni singolo opificio». 

Ultimo aspetto su cui l’arciprete di Augusta punta il dito è il registro tumori. «Ritengo doveroso accertare la regolarità della tenuta del registro tumori previsto dalla legge e strumento necessario per collegare le patologie presenti nella nostra città all’eventuale inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo. Temiamo per la nostra salute e quella delle nostre famiglie. Recenti normative – conclude don Prosutto, che si riserva di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento – assicurano la tutela della qualità dell’aria e dell’ambiente, mentre recenti innovazioni legislative hanno introdotto un regime di responsabilità senza colpa per i titolari di attività considerate ad alto potenziale inquinante. Nei confronti di tali soggetti è sufficiente la verifica del solo nesso causale tra l’attività esercitata e l’inquinamento del sito, senza ulteriori indagini sul profilo psicologico degli inquinatori».

Don Prisutto invita anche ciascun cittadino residente nel quadrilatero industriale a seguire il proprio esempio e a inviare quest’esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa.


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