Il Comune del Trapanese si è arricchito delle creazione di otto street artist, vincitori del concorso Art’s Oasis. Tra questi c'è anche Flavio Campagna, che ha scelto come tema la canzone del cantautore catanese, Povera Patria. «Rappresenta perfettamente la mia idea dell’Italia». Guarda le foto
Petrosino, un murales dedicato a Franco Battiato Opera di Flavio Kampah, dagli U2 alla street art
Nelle ultime settimane il piccolo Comune di Petrosino si è arricchito di preziose opere di street art. A cominciare dal grande murales che accoglie i visitatori, dedicato a Franco Battiato. Opera di Flavio Campagna, detto Kampah, artista poliedrico, originario di Parma, con un importante passato da designer. Tra le altre cose ha anche diretto il video della canzone degli U2, Even Better Than The Real Thing. È lui uno degli otto vincitori del concorso, lanciato dal Comune del Trapanese, Art’s Oasis.
«Quando mi hanno detto di essere stato selezionato per decorare una parete dell’antico paese siciliano, ho subito pensato di omaggiare un artista di quella terra, e
soprattutto contemporaneo. Il pensiero è andato immediatamente al maestro Franco Battiato di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi anni
con il comune amico e musicista Morgan». È nata un’opera con tre volti: quello di una donna al centro, che guarda al futuro con sguardo incerto sovrapposta al logo ufficiale della Repubblica Italiana. Ai due lati il volto del cantautore catanese. Tutti e tre sormontati dalla scritta Povera patria, titolo di una canzone di Battiato. «La donna – sottolinea Kampah – è la Repubblica italiana, la Povera Patria della canzone. Amo molti brani di Battiato, rimasti ormai nella memoria di tutti, ma in particolare una sua canzone mi ha sempre colpito e trovato adatta per questo mio murales: Povera Patria è una canzone amara e malinconica con forti connotazioni politiche che rappresenta perfettamente la mia idea dell’Italia degli ultimi decenni».
Quindi l’artista spiega i dettagli della sua creazione. «La vista
del murales, arrivando con la macchina dal centro di Petrosino per uscire
verso il mare, è a senso inverso, da destra a sinistra anzichè
sinistra destra. E infatti la prima lettera che appare avvicinandosi è
una A volutamente al contrario, l’inizio di un gioco di specchi e di
inversioni che caratterizzano questa mia opera. La parola “patria” segue
la A e si trasforma in “povera” al contrario, con le due P a specchio al
centro formando una sorta di logo, quasi una lettera greca, o un
elemento simbolico di una misteriosa tabella empirica. Le due P – conclude – sono la
chiave di volta dell’intera opera, i due ritratti del maestro ai fianchi
della parete si riflettono, a simboleggiare le due
personalita’, quella ottimistica e quella pessimistica della canzone».