Ars, tutto bloccato. Si aspetta la parifica

Che aria tira dalle parti di Sala d’Ercole? A parte la scialba e inutile seduta di ieri, si fa ‘melina’. Le commissioni legislative fanno finta di lavorare (ed è anche giusto: i 90 ‘califfi’ devono giustificare i 20 mila e passa euro che si mettono in taca ogni mese).

Domanda: perché questa perdita di tempo? Risposta: i ‘ragazzi’ aspettano con ‘ansia’ il giudizio di parificazione del bilancio della Regione, da parte della Corte dei Conti, previsto la prossima settimana. Quest’anno il ‘giudizio’ – così si sussurra – sarà particolarmente sferzante. Stando a indiscrezioni, la magistratura contabile, questa volta, andrà pesante su setto-otto (e forse di più) branche dell’amministrazone regionale.

Ci saranno ‘botte’ per la sanità pubblica siciliana che riesce ad essere – contemporaneamente – costosa e ‘scassata’. Ci saranno ‘legnate’ per i fondi europei che la Regione non riesce a spendere. Ci saranno ‘botte’ per i lavori pubblici bloccati. Per la gestione truffaldina di acqua e rifiuti (su questo fronte c’è il pericolo di epidemie, a causa dell’immondizia non raccolta abbandonata nelle strade).

Insomma, quest’anno la Corte dei Conti picchierà duro. Si potrebbe arrivare alla mancata’parifica’ del bilancio? La tesi sembra un po’ ardita. Ma non è da scartare a priori. In oltre sessant’anni di Autonomia siciliana la legge di bilancio non era stata mai impugnata. Il Governo Lombardo e l’assessore Gaetano Armao sono riusciti nell’ ‘ardua’ impresa di farsi impugnare oltre 80 norme. Non ci sarebbe nulla di strano, insomma, se la magistratura contabile non parificasse il bilancio.

Ma non vorremmo avere illuso i nostri lettori. Non pensate, cari lettori, che a Sala d’Ercole e a Palazzo d’Orléans siano preoccupati delle sventole che la magistratura contabile assesterà alla politica siciliana. Certo, il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, e il capo della giunta, Raffaele Lombardo, saranno in prima fila con le altre autorità, ad ascoltare con ‘deferenza’ la relazione che accompagnerà il giudizio di parifica.

Ma ai ‘ragazzi’ – Lombardo e Cascio in testa – del giudizio di parifica interessa solo un dato: e cioè quanti soldi potranno essere sperperati con la manovra che l’Ars, da un paio di settimane a questa parte, rinvia da una commissione legislativa all’altra. Questa manovra, o meglio, le risorse finanziarie che Governo e Ars riusciranno a racimolare raschiando il barile rappresentano la ‘buonuscita’ dei parlamentari in questo fine legislatura.

La discussione, in pratica, è opposta a quella che appare: Lombardo non andrà a casa se prima non assicurerà ai ‘califfi’ la manovra. Da qui la deduzione logica che le due mozioni di sfiducia a Lombardo – quella del Pdl e quella di Pd e Udc – sono due sceneggiate.

 

Mozioni & giornali

Noi non condividiamo quasi nulla di questo pessimo Governo regionale. Ma, per la seconda volta in due settimane, siamo costretti a dare ragione al capogruppo dell’Mpa, Nicola D’Agostino. Che, conoscendo questi (e altri) scenari, giustamente scrive: “Insistere sulla mozione di sfiducia , oltre a creare visibile imbarazzo in qualche partito proponente, conduce ad uno sterile dibattito politico, e noi non ci sentiamo di inseguire semplici comunicati che hanno come unico obiettivo una menzione sui giornali dell’indomani”.

“Chi propone la sfiducia – precisa D’Agostino – rischia di dare la sensazione di temere le elezioni anticipate. Sarebbe piu’ opportuno che il frenetico protagonismo di alcuni deputati lasciasse spazio alla riflessione. Ci sembra che ci sia in giro per il Palazzo troppa memoria corta…”.

 

Caso Siremar

Per il resto, la politica siciliana offre poco. Ieri, in Aula, nel grigiore generale, non è mancato qualche spunto interessante. Come quello di Giovanni Ardizzone (Udc) che ha invitato il presidente Cascio a convocare il presidente della Regione affinché riferisca in Aula sulla vicenda Siremar. E’ la storia del bando bloccato dal Tar e sul quale indaga la magistratura penale. Un’operazione gestita male dal solito comitato di affari che affianca l’attività di questo Governo regionale.

Il parlamentare del Pid, Toto Cordaro, ha lamentato il mancato esame da parte della prima commissione dell’Ars (Affari istituzionali) dei tre disegni di legge, presentati da tre diversi gruppi parlamentari, riguardanti la disciplina dello spoil system.

 

La sindachessa-deputata: la Consulta può attendere…

Giulia Adamo, eletta Sindaco di Marsala ma ancora parlamentare dell’Ars in barba a un pronunciamento della Corte Costituzionale (non si vuole dimettere perché il suo posto verrebbe preso da un esponente del Pdl, partito nel quale è stata eletta nel 2008), ha invitato l’assessore per le Risorse agricole, Francesco Aiello ad intestarsi un progetto per l’utilizzo di somme in agricoltura (invito secondo noi inutile, perché Aiello, a differenza di altri assessori propinatici da Lombardo in questi anni, è veramente bravo e le risorse che ha a disposizione le impiegherà tutte: farà un po’ di clientelismo, ma non ignorerà gli interessi del mondo agricolo).

Da segnalare anche le precisazioni di Filippo Panarello (Pd), che ha lamentato che a distanza di sei mesi dagli eventi alluvionali che hanno colpito la provincia di Messina il 22 novembre 2011, non sia stato previsto dal Governo nazionale nessun intervento a favore degli abitanti danneggiati, né per la messa in sicurezza dei territori. Toni Scilla (Grande Sud) ha sottolineato la necessità di risposte urgenti nel comparto della pesca (e questa volta li avrà perché l’assessore è sempre Aiello che, anche su questo fronte, non resterà con le mani in mano).
Il Presidente Cascio, rispondendo agli onorevoli Ardizzone e Beninati (Pdl), ha affermto che chiederà al Presidente della Regione la disponibilità a rispondere in Aula martedì prossimo sul caso Siremar.

Sanità: gli investimenti dimenticati

Intervenendo ai lavori della commissione ‘Servizi Sociali e Sanitari’ dell’Ars, Marco Falcone (Pdl), vicepresidente della stessa commissione, ha chiesto al direttore dell’assessorato regionale della Sanità, Lucia Borsellino, notizie lo stato dell’arte del Piano di Investimenti ex art. 20 della Legge 67/88, relativamente alla ristrutturazione, riqualificazione, messa in sicurezza e nuova edificazione delle strutture sanitarie.

“E’ da oltre un anno e mezzo – spiega il Parlamentare –  che la commissione ha dato il proprio parere a questo Piano che prevedeva investimenti complessivi per ottocentosettanta milioni di euro per l’intera Sicilia. Purtroppo, ad oggi, ancora nulla è stato fatto. Il detto Piano di investimenti sanitari giace attualmente presso il comitato di valutazione del Ministero della Salute in attesa della validazione”. “Ho chiesto, espressamente – conclude Falcone –  al Direttore Borsellino e al capo di Gabinetto dell’assessorato alla Sanità, avvocato Lo Presti, di sollecitare il Ministero per l’approvazione del detto Piano, corredandolo, al contempo, della necessaria dotazione finanziaria”.

Lo stesso Falcone plaude all’assessore alle Infrastrutture, Angelo Vecchio, per la volontà manifestata di voler reperire i fondi ex Gescal per mettere in sicurezza gli edifici scolastici.

“Questa iniziativa – dice il parlamentare – avrebbe una doppia valenza: attivare il settore boccheggiante dell’edilizia che
registra un drammatico appesantimento in termini di disoccupazione e scongiurare crolli in caso di terremoti, oggi, purtroppo, molto
frequenti, considerando che gran parte della Sicilia è classificata come zona ad alto rischio sismico”.

Forestali e stabilizzazione

“Nuovo passo in avanti per la stabilizzazione dei forestali. La legge di iniziativa popolare approda adesso in commissione Bilancio per individuare la copertura finanziaria”. A darne notizia è il deputato regionale dell’Udc Orazio Ragusa.

“Gli operai del comparto forestale – spiega Ragusa – costituiscono un importante bacino di lavoratori. La loro stabilizzazione è fondamentale per mantenere alti i livelli di sicurezza del demanio boschivo e, al tempo stesso, garantire i livelli occupazionali. Continueremo ad impegnarci e vigilare sul percorso di questa legge perché riteniamo i forestali una risorsa preziosissima della Regione per le molteplici funzioni economiche, sociali ed ambientali e anche per le condizioni legate alla sicurezza del territorio”.

Mozione di sfiducia? Sì, no, ma, però…

 


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