Sul disegno di legge sulle variazioni di bilancio il governo crocetta e' 'latitante'. Prendiamone atto: la regione siciliana e' al capolinea
Ars, torna “l’incubo metropolitano” mentre la Commissione Bilancio va in ‘bianco’
SUL DISEGNO DI LEGGE SULLE VARIAZIONI DI BILANCIO IL GOVERNO CROCETTA E’ ‘LATITANTE’. PRENDIAMONE ATTO: LA REGIONE SICILIANA E’ AL CAPOLINEA
Torna a riunirsi, oggi, l’Assemblea regionale siciliana. All’ordine del giorno c’è sempre l’inutile riforma delle Province, ‘scaricata’ anche da Quirinale.
In discussione, oggi, dovrebbe andare la parte che riguarda le tre improbabili città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Tre ‘archetipi’ del nulla che Sala d’Ercole, a dio piacendo, dovrebbe definitivamente ‘inchiummare’ per chiudere questo infelice capitolo parlamentare.
Intanto, ieri, il Governo regionale, per la terza o quarta volta, ha fatto sapere che non avrebbe partecipato alla riunione della Commissione Bilancio e Finanze che era stata convocata per stamattina.
Da qui la reazione stizzita del capogruppo di Forza Italia a Sala d’Ercole, Marco Falcone: E veramente intollerabile – dice Falcone – che la Commissione Bilancio e Programmazione dellArs non riesce a riunirsi da due settimane a causa dellassenza del Governo che costringe il Presidente Dina a rinviarla puntualmente. Oggi, in Aula, rappresenterò al Presidente Ardizzone questa situazione diventata, ormai, insostenibile e mi riservo, anche, di presentare una Mozione di Censura contro lassessore Luca Bianchi.
Insomma, Falcone chiama in causa il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. E se la prende pure con l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, che non sa che pesci prendere, visto che Roma gli ha chiuso le porte in faccia.
Il Governo nazionale non ha alcuna intenzione di dare soldi alla Sicilia. O di restituire alla Regione una parte del miliardo di euro che si è già presa dall’Irpef pagata dai siciliani.
Dieci giorni fa l’assessore Bianchi aveva annunciato una mezza manovra di variazioni di Bilancio. Si parla di 300 milioni di euro che non ci sono. E infatti della manovra, a parte qualche ‘foglio’ abusivo, non c’è traccia.
La Regione siciliana è sostanzialmente fallita. Gli unici soldi disponibili – a parte quelli per far funzionale la ‘macchina’ (stipendi, pensioni e spese correnti varie) e quelli per la sanità – sono i fondi europei. Ma è ancora troppo presto per mettere in atto i soliti raggiri contabili per trasformarli in spesa corrente.
Di fatto, la Regione è al verde. Anche se oggi la Commissione Bilancio avrebbe dovuto dare, naturalmente sulla carta, la copertura finanziaria a un paio di disegni di legge. Tra questi, quello sui collaboratori di giustizia ai quali il presidente della Regione, Rosario Crocetta, vorrebbe concedere i benefici già concessi ad altre categorie: per esempio, l’assunzione presso la stessa Amministrazione regionale.
Come si può notare, abbiamo un’Aula che parla di città metropolitane-burla e un Governo che si comporta come se ci fossero soldi per ‘pilotare’ nuove assunzioni di personale.
Siamo veramente arrivati al capolinea.