Ars, salta il banco sulla Finanziaria: si va allo scontro frontale (e si scoprono le carte)

IL GOVERNO HA CERCATO L’ACCORDO CON IL CENTRODESTRA. CHE HA RISPOSTO PICCHE. SULLA MANOVRA SI VA IN AULA IN ORDINE SPARSO. ANCHE DAI GRILLINI NON CI DOVREBBE ESSERE AIUTO PER CROCETTA & COMPAGNI

Niente da fare. Al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, non è bastata la maratona notturna in Commissione Bilancio, per trovare l’accordo necessario a fare approvare la manovra finanziaria in tempi brevi così come era stata proposta dal Governo. Tutta l’opposizione si è ritrovata compatta nella ‘bocciatura’ e oggi in Aula saranno ripresentati i circa 1.200 emendamenti correttivi.
Il Governo, stando a indiscrezioni, avrebbe provato a coinvolgere il centrodestra. Che avrebbe risposto picche. Morale: si va in Aula in ordine sparso. Con il centrodestra e il Movimento 5 Stelle che non dovrebbero fare sconti a Crocetta & compagni. 

Uno scenario che indubbiamente presenta un aspetto positivo per la verità e la democrazia: la discussione di ogni singolo articolo della Finanziaria, in diretta tv e sulla rete, infatti, consentirà a tutti i siciliani di scoprire cosa c’è in questa manovra: contenuti che, finora, almeno in parte, sono rimasti misteriosi. Cosa che, con un maxiemendamento da votare in blocco, non sarebbe avvenuta.

In ogni caso Crocetta è furioso: dopo la clamorosa debacle di sabato scorso sul testo che prorogava il commissariamento delle Province, continua a collezionare sconfitte: “Sono sotto assedio e ora pretendo un patto di lealtà dopo il voto o deciderò il da farsi”.
La ‘minaccia’ sembra rivolta al PD, partito in cui non mancano i dissidenti, nonostante l’atteso rimpasto della Giunta di Gennaio (che comunque non potrà accontentare tutte le anime del Partito Democratico siciliano).

Intanto è lui ad incassare stop e ko a ripetizione, incluso  il comma che taglia le partecipate regionali da 34 a 9. All’assessore all’Economia, Luca Bianchi, spedito in Aula da Crocetta per incassare schiaffi bipartisan, non è rimasto altro che ritirare le norme, valutando la possibilità di presentare successivamente ddl autonomi.

Da sottolineare lo stop in Commissione Bilancio all’Ars un articolo della legge Finanziaria che rischiava di sanare numerosi edifici abusivi in Sicilia, anche in zone protette e perfino in riva la mare. Tutto grazie ad un emendamento del Movimento 5 Stelle, a firma di Giampiero Trizzino, che ha portato al ritiro della norma da parte del Governo, dopo un breve dibattito.
“E’ un ottimo risultato a difesa del paesaggio siciliano, che blocca una possibile speculazione edilizia”, ha commentato  Trizzino.  La norma cassata dalla Finanziaria prevedeva che le case costruite abusivamente venissero concesse ai Comuni per destinarli ad alloggi popolari dopo essere state acquisite al patrimonio pubblico”.

Ci permettiamo di sottolineare – come abbiamo scritto ieri sera – un altro aspetto di questa sanatoria edilizia truffaldina come tutte le sanatorie edilizie, ma – in questo caso – ancora più truffaldina del solito. Questo articolo della Finanziaria non dava dei termini temporali. Non c’è l’indicazione: “La legge è valida per le abitazioni costruite entro…”. L’estensore di questo articolo di legge ha messo giù una norma ‘aperta’: ciò avrebbe significato sanatoria anche per le abitazioni abusive dal momento dell’entrata in vigore della legge in poi. Una norma banditesca a tutti gli effetti!

Ars, “Ore piccole, grandi imbrogli”. La notte degli affari
Ars/ Finanziaria: i grillini ‘stoppano’ la sanatoria edilizia che avrebbe favorito anche la mafia     


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