Ars, oggi “sì” alla legge di variazioni di Bilancio senza le parti impugnate

IN ATTESA DELLA TERZA MANOVRA FINANZIARIA, CHE, SE TUTTO FILERA’ LISCIO, VEDRA’ LA LUCE AD AGOSTO, SALA D’ERCOLE DOVREBBE OCCUPARSI DI ALTRE LEGGI: PER ESEMPIO, LA LEGGE ELETTORALE REGIONALE

“Siamo assolutamente favorevoli all’introduzione della doppia scheda per l’elezione del Presidente della Regione e dei deputati regionali e all’abolizione del ‘listino’, così come prevede il disegno di legge di riforma elettorale presentato da Nello Musumeci e dai deputati del suo gruppo”.

Così parla il capogruppo di Forza Italia a Sala d’Ercole, Marco Falcone, che aggiunge:

“Riteniamo, anzi, che la doppia scheda debba essere introdotta anche nelle comunali per ovviare alle non  poche incertezze degli elettori che, con l’attuale sistema, vengono spesso indotti in errori. La possibilità di esprimere il voto con chiarezza e in maniera semplice e l’applicazione di meccanismi di trasparenza nelle operazioni di scrutinio, come prevede, appunto, il disegno di legge di Musumeci certamente ottimizzerà e semplificherà tutto il sistema elettorale”.

In attesa che arrivino i soldi per la terza manovra finanziaria, l’Ars dovrà occuparsi di altro. Per esempio della legge elettorale regionale che fa acqua da tutte le parti.

Stamattina, intanto, l’Ars ha approvato l’ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione a promulgare, con l’omissione delle parti impugnate, la legge approvata lo scorso 28 maggio, ovvero le “Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2014 e modifiche alla legge regionale 28 gennaio 2014, n.5 ‘Disposiziojni programmatiche e correttive per l’anno 2014. Legge di stabilità regionale’ Disposizioni varie.”

Martedì prossimo, 10 giugno, alle 16,00, è stata convocata la conferenza dei capigruppo per decidere cosa fare. In ogni caso, Sala d’Ercole è stata convocata per il giorno dopo, mercoledì 11 giugno, alle 16,00 con il seguente ordine del giorno:

I) Comunicazioni.

II) Votazione finale dei disegni di legge:

1)”Procedure per il rilascio delle certificazioni di abilità/agibilità per singoli edifici, unità immobiliari o singole porzioni di costruzioni.”

2)”Ineleggibilità ed incompatibilità degli amministratori dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane.”

III) Discussione della mozione: N. 178 – Verifica del rapporto che intercorre tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la concessionaria che si occupa della gestione delle autostrade siciliane con eventuale adozione di misure alterative.

IV) Discussione dei seguenti disegni di legge:

1) “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, n. 35”.

2) “Norme relative al funzionamento della forma di governo regionale, alla nomina ed alla revoca degli assessori, alla conclusione anticipata della legislatura, in attuazione degli articoli 9, 10, 41 bis e 8 bis dello Statuto della Regione”.

3) “Osservatorio equità e giustizia nelle filiere agricole e alimentari”.

4) “Nuove norme in materia di pianificazione”.

5) “Norme per la prevenzione delle patologie del cavo orale”.

6) “Anagrafe scolastica regionale”.

7) “Istituzione degli ecomusei della Sicilia”.

8) “Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2 dello Statuto recante “Modifiche dello Statuto della Regione siciliana aventi ad oggetto disposizioni in materia di ripudio della mafia a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, delle libertà civili, politiche, economiche e sociali”.

9) “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 47. Autorità Garante della persona con disabilità nella Regione”.

Un altro argomento che tiene banco in questi giorni è la riduzione delle indennità dei dirigenti dell’Ars, con particolare riferimento alle figure apicali. Dopo una partenza demagogica del solito presidente della Regione Rosario Crocetta (a quanto pare sobillato dal suo solito ‘cerchio magico’, personaggi piuttosto invidiosi) che avrebbe voluto imporre ‘tetti’ con una legge regionale, il dibattito si è incanalato sui corretti binari sindacali.

Toccherà al Consiglio di presidenza dell’Ars e al sindacato dei consiglieri parlamentari decidere i ‘tagli’ da effettuare, tenendo conto che i dirigenti dell’Ars sono vincitori di un concorso e non dirigenti ‘inventati’ dalla legge 10 del 2000 o, addirittura, ‘esterni’ all’Amministrazione regionale!


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