Ars/ Oggi alcune categorie sociali rimaste senza soldi tornano in piazza a Palermo

FINITA LA SBORNIA ELETTORALE, CHE IN SICILIA HA INTERESSATO 4 PERSONE SU 10, TORNANO I VECCHI PROBLEMI. A PARTE LE INCOMPRENSIONI TRA PD E GOVERNATORE CROCETTA, CI SONO DA TROVARE I SOLDI CHE MANCANO ALL’APPELLO, E SONO TANTI

Se in Italia l’affluenza alle urne non è stata da record, in Sicilia un mezzo record c’è stato: sei persone su 10 non sono andate a votare. C’è, in questa scelta, il tradizionale disinteresse dei siciliani verso l’Unione europea. Eppure, mai come questa volta, da parte dei cittadini della nostra Isola, sarebbe stato necessario dare un segnale a Bruxelles.

Oggi torna in scena la politica regionale con il ventaglio dei problemi irrisolti. Ci sono, è vero, i soliti contrasti tra PD e il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Ma, a prescindere da questi contrasti, ci sono problemi che nascono da scelte adottate, anzi, imposte dall’Unione europea al nostro Paese: scelte che condizionano pesantemente la vita sociale ed economica della nostra Isola.

Oggi, ad esempio, tornano in piazza, a Palermo, alcune – non tutte, per fortuna – delle categorie sociali rimaste prive di risorse finanziarie. Ci sono gli operai della Forestale. Ma noi vorremo ricordare anche tutti i Teatri siciliani. Molte di queste realtà culturali, da gennaio ad oggi, hanno fatto di necessità virtù. Hanno migliorato il rapporto con il pubblico lavorando sugli abbonamenti e sull’amore dei siciliani verso le attività teatrali. Oggi questi operatori aspettano i soldi dall’Amministrazione regionale.

 

Ci sono, poi, altri settori dell’Amministrazione regionale che aspettano risposte dalla Regione. Pensiamo ai Consorzi di bonifica, all’esercito di precari, ai Comuni e via continuando con altre categorie. Ci sono i nuovi Sindaci eletti e quelli che verranno eletti nei ballottaggi. Tutti amministratori pubblici che troveranno le ‘casse’ dei rispettivi Municipi vuote.

In democrazia gli elettori hanno sempre ragione. Ma siamo sicuri che i 4 elettori su 10 che in Sicilia si sono recati alle urne per rieleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo abbiano votato pensando a quello che sta succedendo nella nostra Isola?

L’Europa ha appioppato al nostro Paese imposizioni fortemente penalizzanti. In pratica, toglie soldi all’Italia. Il Governo nazionale, per fronteggiare in parte i prelievi imposti da Bruxelles, in parte per far quadrare i propri conti (l’acquisto di armi, le costosissime ‘missioni di pace’, l’altrettanto costosa missione Mare Nostrum che ad Agrigento deve aver fruttato tanti voti a ‘qualcuno’ e via continuando) taglia soldi ai Comuni e alle Regioni.

Di fatto, i prelievi operati dal Governo nazionale a carico dei conti della Sicilia hanno fatto saltare il Bilancio della Regione. Lo Stato ha scippato alla Regione siciliana 915 milioni di euro lo scorso anno e 1 miliardo e 250 milioni quest’anno!

Il risultato è che ci sono problemi per approvare il consuntivo 2013 (la Corte dei Conti, per la prima volta nella storia dell’Autonomia siciliana, potrebbe non ‘parificare’ il Bilancio regionale 2013); e ci sono problemi enormi per intere categorie sociali che, a fine maggio, aspettano interventi finanziari che, in buona parte, non arriveranno.

In tutto questo la Regione ha contratto, nell’ultimo mese, due mutui: uno da quasi un miliardo di euro per pagare debiti dei quali non si sa più nulla (nessuno vuole dire che con questo mutuo sono state pagare, in massima parte, aziende del Centro Nord Italia); e un mutuo di oltre 300 milioni di euro per provare a far quadrare il Bilancio consuntivo 2013.

Finite le elezioni europee – che sono state vissute per ‘sistemare’ gli equilibri politici nazionali, non certo per discutere dei problemi che l’Unione europea ha creato e continua a creare all’Italia e alle Regioni e ai Comuni italiani – siamo alla resa dei conti.

Dove la resa dei conti non è quella tra il PD e Crocetta: ma quella di migliaia di siciliani che Unione europea e Stato hanno lasciato senza risorse finanziarie.

Alcuni giornali scrivono 50 mila soggetti. Purtroppo i problemi riguardano molti più siciliani che, da oggi, torneranno ad aspettarsi dalla politica siciliana chissà che cosa. Tra questi ci sono anche quei 6 elettori su 10 che non sono andati a votare, in parte perché non votano mai, in parte perché non credono nell’Europa. Non sapendo che l’Unione europea, nei conti economici della Regione e dei Comuni, è molto più vicina di quanto pensino.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]