Ars, le variazioni di bilancio sono diventate una mezza legge omnibus. Verso l’impugnativa?

FONDI E COMUNI E PROVINCE (QUANTO BASTA PER NON FARLI MORIRE). TAGLIO PER LA TABELLA H: DA 9 MILIONI A 6,7 MILIONI DI EURO. CONTRADDIZIONI SUI PRECARI: LA REGIONE, A GENNAIO, POTREBBE LICENZIARNE CIRCA 80 MILA MA NE RIASSUME 45 ALL’ASSESSORATO AL TERRITORIO E AMBIENTE. PERCHE’ A LORO IL RINNOVO DEL CONTRATTO E A TUTTI GLI ALTRI NO?  LE PRECISAZIONI DI BALDO GUCCIARDI E MARCO FALCONE

Con molta probabilità, la legge sulle variazioni di bilancio, che l’Ars dovrebbe approvare la prossima settimana, potrebbe essere impugnata dal Commissario dello Stato. A meno che la politica siciliana – com’è avvenuto nel recente passato – non faccia intervenire Roma.

Da cosa nasce la nostra considerazione? Dal fatto che questa manovra, peraltro piuttosto modesta, sta diventando, con il passare delle ore, una mezza legge omnibus piena di contraddizioni e di interventi clientelari. Proviamo a sintetizzare cosa sta succedendo.

I saldi, grosso modo, non dovrebbero variare. Per un motivo semplice: perché i soldi disponibili sono 71 milioni, al massimo 72 milioni di euro. Oltre questa cifra non si potrà andare.

La novità delle ultime ore è che, in un sussulto di dignità, la politica siciliana nel suo complesso sembra abbia convinto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a ridurre le clientele della Tabella H. Che, da 9 milioni circa, sarebbe già stata portata a 6,7 milioni di euro.

“La prossima settimana – ci dice un parlamentare che preferisce non apparire – contiamo di rosicchiare a questa Tabella altri 2 milioni di euro per rinpinguare il fondo rischi. Già la prima volta abbiamo ignorato questa prescrizione arrivata dalla Corte dei Conti. Ora non ce lo possiamo permettere, pena un serio rischio di impugnativa di tutta la legge. E sarebbe un gran casino”.

La storia del fondo rischi è nota. La Regione sconta quasi 3 miliardi di euro di ‘Residui attivi’, ovvero entrate dubbie, se non fittizie. Da qui la richiesta della magistratura contabile di un robusto fondo rischi. Soldi che potrebbero essere prelevati dalla Tabella H che a tanti sembra ancora troppo ‘grassa’.

Per il resto, ci sono i soldi per le Province (15,5 milioni di euro), i soldi per i Comuni (dovrebbero essere 25 milioni di euro) e un intervento per i forestali di Palermo.

Il rischio di impugnativa non è legato solo al fondo rischi. In questa legge di variazioni di bilancio, come al solito, i parlamentari stanno introducendo una serie di norme che nulla hanno a che spartire con l’argomento in questione. Per lo più si tratta di interventi clientelari di questo o quel deputato.

Tre le altre cose c’è il ritorno dei 45 dipendenti precari dell’assessorato al Territorio e Ambiente. Senza di loro, dicevano i burocrati di questa branca dell’amministrazione, le autorizzazioni si sarebbero bloccate.

Tesi vera per i ‘comuni mortali’, ma non per le pratiche ‘sponsorizzate’ dalla politica: è il caso delle autorizzazioni per il mega centro agrofotovoltaico che dovrebbe vedere la luce tra Gela e Butera. O per l’ampliamento del centro sanitario Humanitas di Mesterbianco: mega clientela al centro delle aspre polemiche di questi giorni. Due ‘operazioni’ che l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha approvato a tempo di record, anche senza i 45 dipendenti precari che l’amministrazione regionale, in forza di queste variazioni di Bilancio, dovrebbe tornare a contrattualizzare.

La novità è che, con questa legge – che in realtà non dovrebbe occuparsi di questi aspetti – il legislatore entra anche nella materia dei contratti: per stabilire che i 45 non dovranno essere assunti a tempo determinato con i co.co.pro., ma con altre forme contrattuali. Insomma, l’Ars si improvvisa giuslavorista. Il finale potrebbe essere una bella impugnativa.

Tra l’altro, non si capisce perché una Regione che sta licenziando circa 80 mila precari ne sta riassumendo 45. Infatti, il dibattito sul precariato siciliano è una sceneggiata semi-napoletana. Si parla di una legge regionale, di autorizzazione nazionale e chiacchiere varie. Ma nessuno dice chi deve ‘cacciare’ i soldi per pagare non soltanto i 23-24 mila precari degli enti locali dell’Isola, ma tutti i precari sparsi tra Regione, ospedali pubblici (infermieri precari), Asp, uffici regionali, enti, società e Province (nel complesso, compresi quelli degli enti locali, sono 80 mila).

La verità è che i soldi non ci sono e i politici siciliani ‘babbiano’. Forse debbono averlo capito anche i precari, che dovrebbero iniziare a scioperare. Meglio tardi che mai.

Intanto non mancano i commenti sul disegno di legge di variazioni di bilancio. “Il PD – dice il capogruppo Baldo Gucciardi – ha portato avanti un lavoro fatto di competenza e responsabilità: abbiamo tutelato gli enti locali, salvaguardando servizi importanti gestiti dai Comuni, permettendo alle Province di chiudere i propri bilanci mettendo in sicurezza il personale e assicurando servizi prioritari”.

“Abbiamo inoltre garantito l’attività dei forestali antincendio – aggiunge Gucciardi -. Adesso è necessario proseguire su questa strada e, subito dopo l’approvazione del testo, impegnarsi con il governo e lavorare alla manovra Finanziaria”.

Soddisfatto anche il vice capogruppo del Pdl all’Ars, Marco Falcone. Che spiega: “Con l’approvazione di alcuni importanti emendamenti abbiamo impedito la paralisi delle Province regionali messe in liquidazione dal Governo Crocetta, dato una boccata d’ossigeno all’ente di ricerca Corfilac, impedito la chiusura dell’Istituto per l’incremento ippico di Catania e sbloccato i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche necessarie per garantire il diritto alla mobilità ai disabili”.

“Con la nostra contromanovra – conclude Falcone – sostenuta anche dai colleghi del PdS e del Pid-Cantiere Popolare, abbiamo portato avanti un’azione di pungolo, di proposta e di rigenerazione”.

Oggi, intanto, ha approvato con 50 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astenuti il disegno di legge “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche ‘Born in Sicily’ per l’agricoltura e l’alimentazione”. Il “sì” dell’Aula è arrivato anche per la mozione che prevede “Interventi per promuovere la diffusione e la valorizzazione dell’agricoltura urbana”.

 


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