PORTERA’ I SUOI AUGURI AI PROMOTORI DELLA MARCIA PER L’INDIPENDENZA SICILIANA IN PROGRAMMA DOMENICA A PALERMO
La Sicilia chiama, il Veneto risponde. Arriva a Catania, sabato prossimo (29 Marzo), Mario Sandrin, uno dei promotori del referendum per lindipendenza del Veneto che si è concluso con un successo clamoroso per la causa separatista di quella regione. Sandrin, sarà nel capoluogo etneo per portare i saluti degli indipendentisti veneti agli indipendentisti siciliani che, per Domenica 30 Marzo, hanno organizzato a Palermo, la prima Marcia per lIndipendenza Siciliana.
Consegnerà il Gonfalone di San Marco in segno di amicizia e riceverà da parte nostra la bandiera siciliana. Il Plenipotenziario di Plebiscito.eu Veneto, incontrerà i giornalisti 15,30 presso Hotel Nettuno, Via Ruggero di Lauria, n. 121/123.
Il suo vuole essere un augurio per la piena riuscita della Marcia per lIndipendenza Siciliana, parlerà del successo del referendum veneto e delle ragioni che accomunano la protesta siciliana con quella della sua regione e di altre regioni europee: dalla Catalogna alla Scozia, passando dalla Sardegna.
Intanto continuano ad arrivare adesioni alla Marcia per lIndipendenza siciliana in programma per domenica, 30 Marzo a Palermo (lappuntamento è alle 15 in Piazza Vittorio Veneto per sfilare fino a Piazza Castelnuovo). Oltre al Movimento di Insorgenza Civile, e a numerose associazioni siciliane, ci sarà anche una delegazione degli indipendentisti sardi.
“La Marcia dell’indipendenza in Sicilia, come quelle dei catalani e come i referendum virtuali in veneto dice Nando Dicè, Presidente del movimento Insorgenza Civile– sono tutte espressioni di riappropriazione identitaria di realtà territoriali solide e da troppo tempo schiacciate dal pensiero unico della globalizzazione e della mondializzazione. Insorgenza Civile come movimento identitario e quindi consapevole che il popolo napoletano e Siciliano hanno per lungo tempo coabitato in uno Stato Plurinazionale comune, non poteva non sostenere tale iniziativa.
La Sicilia si lascia derubare dallItalia, dallEuropa, dalle banche e dagli speculatori. Regala il suo territorio a chi vuole succhiare il petrolio, scaricare veleni o costruire basi militari. Ciò che resta se lo spartiscono i partiti italiani collaborazionisti e i loro servi locali. Per i siciliani, non resta più nulla dice Santo Trovato, uno dei promotori dellevento organizzato dallUnione degli indipendentisti siciliani. Lindipendenza avrebbe come effetto immediato limpossibilità da parte di alcuno di rapinarci.
La Marcia per lIndipendenza serve anche per incuriosire il siciliano e spingerlo a farsi delle domanda, per esempio cosa cambierebbe grazie allindipendenza e quali sarebbero i vantaggi? Già queste domande prevedono che ognuno si interroghi e vada a trovarsi le risposte.
Ovvio, che, al di là di quanto scritto da qualche osservatore troppo vicino ad ambienti che hanno contribuito (e stanno contribuendo) a distruggere l’Autonomia, per gli indipendentisti siciliani, un nemico da sconfiggere è sicuramente l’ascarismo e la corruzione della classe politica siciliana.
“Solo una classe politica con le carte in regola” dicono i promotori della marcia- potrebbe negoziare con Roma. Non c’è al momento. Speriamo di contribuire a crearla”.
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