Arriva da Catania l’energy manager del Comune «La transizione ecologica è opportunità storica»

Promessa mantenuta. Si era detto che l’esperto in gestione dell’energia del Comune di Palermo sarebbe stato nominato in settimana e così è stato. La scelta della commissione interna di valutazione si è fermata su Pier Francesco Scandura, scelto tra tre candidati. A lui il gravoso compito di redigere il Piano comunale di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), finalizzato a ridurre le emissioni comunali di CO2 almeno del 40 per cento. Per fare ciò, nell’arco dei sedici mesi della durata del suo incarico, dovrà passare anzitutto dall’inventario delle emissioni comunali e dalla valutazione dei rischi e della vulnerabilità al cambiamento climatico.  

«Un piano fondamentale per la realizzazione di interventi e per una strategia complessiva di transizione ecologica, efficientamento energetico e riduzione dei consumi», come lo definiscono il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore all’Ambiente Giusto Catania nel messaggio con cui augurano buon lavoro al nuovo tecnico, che da par suo ha risposto ricordando che «la transizione ecologica è una opportunità storica per rilanciare l’economia».

Quarantadue anni, catanese, una laurea nel capoluogo etneo in Ingegneria civile e ambientale conseguita nell’ateneo etneo, per cui ancora collabora con la cattedra di Sistemi energetici e ambientali, un dottorato di ricerca in sistemi energetici e ambientali all’università di Lecce, Scandura ha svolto diversi incarichi nella pubblica amministrazione, da Modica a Gibellina, passando per Palazzolo Acreide e Paternò, Comune in cui risiede, sempre nella sua area di competenza. Un curriculum di tutto rispetto per il tecnico, che adesso dovrà passare al setaccio tutte le proprietà del Comune, dagli impianti agli edifici, per studiarne i dati di consumo energetico e capire come ridurli, proponendo anche interventi migliorativi.

Si scrive dunque la parole fine sulla polemica relativa ai ritardi nella nomina, che avevano spinto la Regione a scrivere agli uffici comunali un avviso in cui si paventava il rischio di perdita dei fondi, rischio mai fondato secondo le parole di Giusto Catania, che aveva rassicurato parlando di una dilatazione dei tempi concessa dalla Comunità europea, ente erogatore del finanziamento, che a questo punto è definitivamente messo in sicurezza.


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