Blitz antidroga all’alba di questa mattina a Palermo con 25 provvedimenti cautelari a carico di indagati accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione – denominata Fairo – ha sgominato una piazza di spaccio nel quartiere popolare di Ballarò, in pieno centro storico. Crack, cocaina, hashish e marijuana le sostanze commerciate. Venduto anche il suboxone, un […]
Palermo, sgominata la piazza di spaccio dietro il mercato di Ballarò: 25 indagati
Blitz antidroga all’alba di questa mattina a Palermo con 25 provvedimenti cautelari a carico di indagati accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione – denominata Fairo – ha sgominato una piazza di spaccio nel quartiere popolare di Ballarò, in pieno centro storico. Crack, cocaina, hashish e marijuana le sostanze commerciate. Venduto anche il suboxone, un medicinale destinato al trattamento delle dipendenze da oppioidi. La vendita, nell’area compresa tra via Nunzio Nasi, piazzetta Lucrezia Brunaccini e via Mongitore, sarebbe stata «continuativa e sistematica», come spiegano i carabinieri, e non si sarebbe interrotta neanche durante la notte. Di giorno sarebbe stata portata avanti, nell’are di uno dei mercati più antichi e affollati di Palermo, anche davanti a minorenni e turisti.
Gli spacciatori, in particolare quelli con il ruolo di vedetta, avrebbero avuto la funzione di segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine utilizzando la parola in codice Fairo, da cui il nome dell’operazione. Stimato un giro d’affari giornaliero di 4000 euro. Durante le 256 cessioni di sostanze stupefacenti monitorate sono state arrestate in flagranza di reato dieci persone, sequestrati circa due chili e mezzo di stupefacente e segnalati alla prefettura 78 acquirenti. Tra i consumatori sono state accertate persone di varia estrazione sociale, anche una madre che sarebbe andata nella piazza di spaccio spingendo il passeggino con il figlio. Durante le attività di perquisizione e controllo del quartiere eseguite con l’aiuto del cane antidroga Ron, i carabinieri del nucleo cinofili hanno individuato una maxiserra di marijuana allestita in un magazzino. Cinque indagati sono finiti ai domiciliari e quattro in carcere. Per altri nove, invece, è scattato l’obbligo di firma, mentre sette hanno ricevuto l’obbligo di dimora.