Arrestati tre agenti della polizia stradale Ai domiciliari con l’accusa di corruzione

Tre poliziotti della polstrada sono stati arrestati dalla squadra mobile di Palermo con l’accusa di corruzione, concussione e falso. Ad accusare i tre agenti sono stati denunciati da imprenditori stanchi. L’indagine è coordinata dalla Procura di Palermo. Sono finiti in manette dopo un’indagine, condotta dal dirigente della squadra mobile Rodolfo Ruperti e coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia. Secondo la Procura di Palermo i tre agenti, avrebbero ricattato per mesi alcuni commercianti e imprenditori minacciando le vittime che, se non avessero pagato, avrebbero subito multe e controlli continui. Due delle vittime, imprenditori, hanno deciso di smettere di subire e di denunciare i fatti alle autorità ed è così scattata l’inchiesta della sezione reati contro la pubblica amministrazione della Mobile, diretta da Silvia Como. I tre ora sono agli arresti domiciliari. I due imprenditori, riferisce la polizia, hanno dichiarato di aver ricevuto la richiesta di una tangente, durante un controllo in strada di un automezzo della loro ditta, da parte di una pattuglia della polizia stradale di Palermo. 

Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi di riscontro alla denuncia dei due imprenditori, nonché di altri episodi analoghi. In particolare, secondo quanto ricostruito finora nell’ambito dell’inchiesta, avrebbero preteso mazzette per evitare pesanti multe ai mezzi commerciali fermati sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo nel corso di controlli. In particolare gli agenti durante un controllo di routine nei confronti di un mezzo di una ditta, avrebbero redatto un verbale di contravvenzione relativo a una violazione del codice della strada che prevedeva il sequestro del mezzo ed una pesante sanzione amministrativa (sequestro e sanzione pecuniaria in realtà non previsti dalla legge a fronte della violazione constatata); a quel punto, avrebbero indotto i responsabili della società a versare loro una tangente in cambio dell’annullamento del predetto verbale e della sostituzione dello stesso con altri di comodo nei quali veniva indicata una violazione diversa.

In un altro episodio emerso durante le indagini, i tre poliziotti avrebbero ricevuto utilità da parte di un utente della strada sottoposto ad un controllo di polizia, favorendolo nelle contestazioni verbalizzate, attestando nello specifico che lo stesso fosse in possesso di una particolare abilitazione alla guida, richiesta per la tipologia di merce trasportata, che in realtà non possedeva.


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