La domanda sorge spontanea: ma di cosa si nutrono alcuni candidati a sindaco di palermo? quale sostanza li rende così esaltati? ce n'è uno (massimo costa) che vuole liberare palermo dai peccati e dai peccatori. C'è quello (fabrizio ferrandelli) che dice di rappresentare il nuovo, ma si fa appoggiare dalle vecchie volpi della politica e se ne frega dei presunti brogli delle primarie.
Aricò e la sindrome del Re Sole
La domanda sorge spontanea: ma di cosa si nutrono alcuni candidati a sindaco di Palermo? Quale sostanza li rende così esaltati? Ce n’è uno (Massimo Costa) che vuole liberare Palermo dai peccati e dai peccatori. C’è quello (Fabrizio Ferrandelli) che dice di rappresentare il nuovo, ma si fa appoggiare dalle vecchie volpi della politica e se ne frega dei presunti brogli delle primarie.
E ora, ce n’è pure uno che vuole “illuminare Palermo”. Si tratta di Alessandro Aricò, candidato del Fli e del Mpa, che stamattina a Palermo, ha presntato la sua candidatura al teatro Politeama. Il giallo il colore dominante sulle magliette dei ragazzi pagati per fare da cornice e sui manifesti. Il giallo che rappresenta il sole, dopo anni bui”. E il suo “sole” brilla tra le prime file della platea dove siedono il presidente della Regione, Raffaele Lombardo e l’assessore alla sanità, Massimo Russo, oltre a Fabio Granata e Carmelo Briguglio. “Io sono la discontinuità per Palermo” dice Aricò. Che, forse, usa qualche parola di troppo: “Aveva ragione Borsellino, Palermo un giorno sarà bellissima”. “Oggi inizia il Risorgimento di Palermo, Pensiamo a un Piano Marshall per Palermo, Illuminiamo Palermo. Slogan di stampo berlusconiano che fanno solo sorridere.
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