Il presidente dell'ars rimanda al mittente gli attacchi alla regione
Ardizzone: “Aboliamo la Camera dei Deputati”
IL PRESIDENTE DELL’ARS RIMANDA AL MITTENTE GLI ATTACCHI ALLA REGIONE
Il Presidente del Parlamento siciliano non ci sta. Lo ha già detto e continua a ripeterlo: non si può confondere lo Statuto siciliano, figlio delle intelligenze e dei sacrifici di grandi uomini (Giuseppe Alessi, Salvatore Aldisio, Gaspare Ambrosini, Antonio Canepa, Attilio Castrogiovanni, Ettore Cipolla, Pompeo Colajanni, Andrea Finocchiaro Aprile, Guarino Amelia, Enrico La Loggia, Franco Restivo, Girolamo Li Causi, Mario Mineo, Vincenzo Purpura, Luigi Sturz0), con chi ha tentato, in qualche modo, di interpretarlo male o di abusarne:
“Non possiamo sacrificare lo Statuto speciale in nome delle riforme. E’ facile incantare il popolo, ma occorre differenziare lo Statuto da chi l’ha interpretato per mantenere dei privilegi. Dobbiamo togliere questi ultimi, non lo Statuto”.
Lo ha detto, come riporta l’Italpress, intervenendo a PALERMO alla Campagna etica 2014 del Quotidiano di Sicilia.
“La provocazione – ha aggiunto – deve essere un’altra: abroghiamo l’articolo 38 e attuiamo realmente il federalismo fiscale applicando pienamente il nostro Statuto. Non vogliamo piu’ soldi da parte dello Stato, ma tutto quello che si produce in Sicilia ce lo dobbiamo tenere noi. Dobbiamo creare consenso per il mantenimento della nostra autonomia”.
Poi, la stoccata, anche questa provocatoria, agli ‘scienziati’ di Roma, che con la scusa della spending review, magari pensano di cancellare storia, diritti e democrazia: vogliamo tagliare i costi della politica?: “Abroghiamo la Camera dei Deputati, che e’ formata da 630 deputati e lasciamo il Senato che ne ha meno della metà”.
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