Per altri due mesi l'Amap continuerà a gestire il servizio idrico nei comuni del palermitano. Ma alla luce della modifica dello statuto l'azienda potrebbe avviare comunque le procedure per la riduzione del personale. Intanto la prossima settimana in Aula è attesa la legge sull'acqua modificata dopo i rilievi del Cdm
Aps, arriva la proroga fino al 31 gennaio Resta in sospeso il futuro dei 202 lavoratori
Prorogata fino al 31 gennaio la gestione del servizio idrico per i Comuni nel Palermitano da parte di Amap. Stamane l’ex municipalizzata per voce del presidente Maria Prestigiacomo, durante un incontro in Prefettura con la curatela, l’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato, e l’assessore regionale all’Energia, Vania Contraffatto, ha confermato che proseguirà a gestire il servizio per altri due mesi. Ma ha posto anche alcune condizioni, alla luce della modifica dello statuto che consente l’ingresso degli altri Comuni della provincia e stabilisce che l’affidamento del servizio sarà trentennale. Adesso che gli enti locali potranno acquisire quote societarie dell’azienda, decisivo sarà il numero di quelli che effettivamente lo faranno. Il primo dicembre, quindi, sarà il momento per fare un bilancio e a quel punto l’azienda potrebbe avviare le procedure per la riduzione del personale in proporzione al numero dei Comuni che nel frattempo si sono defilati.
La proroga fino a gennaio, quindi, se da un lato scongiura la paventata emergenza idrica in una trentina di comuni del Palermitano che fino a gennaio saranno serviti dall’azienda di via Volturno, dall’altro lascia in sospeso il futuro dei 202 lavoratori ex Aps, azienda attualmente in regime di curatela fallimentare, ora in carico all’Amap. A complicare il quadro rimane sempre la recente riforma dell’Ars impugnata da Roma. A tal proposito, sembra che l’assessore Contraffatto abbia comunicato oggi l’intenzione di portare in Aula la prossima settimana il testo modificato con i rilievi indicati dal Cdm. Non è chiaro, tuttavia, se il punto più controverso, quello relativo alla gestione unica del servizio, verrà cancellato o meno. Ad ogni modo non è detto che poi il testo trovi i numeri per essere approvato.
In uno scenario così confuso e incerto, i lavoratori possono tirare per ora un sospiro di sollievo, ma solo fino a gennaio. «Al momento, poiché è stato spostato l’imminente licenziamento di almeno un terzo dei dipendenti, rientra anche lo stato d’agitazione dei dipendenti – ha detto a MeridioNews Margherita Gambino della segreteria provinciale Ugl – Abbiamo preso due mesi di tempo ma la partita è ancora aperta e fino a quando non ci sarà l’affidamento definitivo nulla è scontato».