La Juve, innanzitutto, pur essendo la squadra più forte del torneo, in questo momento non è in condizioni smaglianti di forma e in trasferta fatica a spingere sull’acceleratore come dimostrano i tre pareggi ottenuti nelle ultime tre gare esterne. Al Barbera, inoltre, molti big resteranno a riposo
Appuntamento di gala al Barbera Palermo, arriva la Juventus
Per una squadra come il Palermo che studia per diventare grande, confrontarsi con i primi della classe rappresenta un esercizio particolarmente stimolante. La sfida con la Juventus, primo anticipo della ventisettesima giornata in programma domani al Barbera alle ore 18, definirà in maniera più netta i tratti dei rosanero e darà ulteriori indicazioni sul livello di competitività della squadra. La compagine di Iachini, protagonista finora di un ottimo campionato, ha le carte in regola per fermare la corazzata bianconera? Sulla carta è evidente il gap tra la matricola rosanero e una Juventus che da tre anni domina nel panorama calcistico nazionale ma alcune chiavi di lettura della gara possono cambiare determinati equilibri alimentando in casa Palermo un cauto ottimismo.
La Juve, innanzitutto, pur essendo la squadra più forte del torneo, in questo momento non è in condizioni smaglianti di forma e in trasferta fatica a spingere sull’acceleratore come dimostrano i tre pareggi ottenuti nelle ultime tre gare esterne. Al Barbera, inoltre, molti big resteranno a riposo. Allegri, che dovrà fare a meno dello squalificato Pogba, dopo avere archiviato la pratica scudetto applicherà un massiccio turnover dosando le energie in vista della gara di mercoledì a Dortmund contro il Borussia valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Dire che al Barbera sarà di scena domani la Juventus B è una forzatura ma i bianconeri saranno imbottiti di seconde linee (in porta torna Buffon dopo avere smaltito l’influenza ma dovrebbero rifiatare diversi titolari tra cui Marchisio e Tevez) e questa variabile potrebbe influire sull’andamento del match. Anche l’aspetto mentale potrebbe avere un peso specifico notevole nell’economia della gara. Una Juve proiettata inevitabilmente verso l’appuntamento europeo della prossima settimana incrocerà un Palermo carico e determinato, spinto dalla voglia di conquistare un risultato di prestigio e, una volta ipotecato l’obiettivo salvezza, nelle condizioni psicologiche ideali per tentare l’impresa. Anche la cabala strizza l’occhio ai padroni di casa. Nel passato recente, infatti, i rosanero più di una volta hanno fatto lo sgambetto alla Vecchia Signora (sia al Barbera che lontano dalle mura amiche) e vorranno riaggiornare questa tradizione positiva sfruttando il fattore campo impreziosito da un’imbattibilità interna che dura ormai da dieci partite (7 vittorie e 3 pareggi). Nel caso specifico, tuttavia, l’effetto Barbera non darà garanzie al Palermo. Allo stadio si registrerà il record stagionale di presenze sancito dagli oltre 18 mila biglietti già venduti da aggiungere ai 9.730 abbonati ma una grossa fetta di pubblico sarà di fede bianconera. Oltre ai 2 mila sostenitori presenti nel settore ospiti (molti dei quali provenienti dalla Sicilia), diversi juventini saranno mimetizzati in altri settori e inevitabilmente sgonfieranno l’onda anomala del tifo rosanero. Sono previsti più di 30 mila spettatori ma, paradossalmente, è come se il Palermo giocasse in trasferta.
«Non importa – ha dichiarato Iachini – noi scenderemo in campo per fare come sempre la nostra partita. Il match di domani fa parte di quelle gare che si preparano da sole in termini di entusiasmo e di motivazioni. E’ facile preparare partite del genere contro una squadra del blasone della Juventus e per noi rappresenta un’occasione di verifica oltre che un motivo di soddisfazione». Nello schieramento anti-Juve quasi certamente ci sarà una novità importante. Barreto, che si è già accordato con la Sampdoria per la prossima stagione, con ogni probabilità cederà la fascia di capitano al portiere Sorrentino: «Non dobbiamo farne una questione di Stato – ha spiegato il tecnico rosanero – Barreto ha sempre dimostrato grande attaccamento e professionalità e continuerà a farlo fino a quando vestirà questa maglia. Per quanto concerne la fascia ci potrà essere questo avvicendamento ma sarà eventualmente un passaggio di consegne naturale da inquadrare in prospettiva futura. Non va visto assolutamente come qualcosa di punitivo nei confronti di un giocatore che ogni giorno mostra grande serietà».
Facendo leva sulla qualità di Vazquez e Dybala (accostati in chiave mercato anche alla Juventus), Iachini proverà a cucire addosso alla squadra il vestito migliore per questo appuntamento di gala. Durante la settimana il tecnico rosanero ha continuato a provare sia la difesa a quattro che a tre ma, come avvenuto domenica scorsa a Cesena, anche in questo caso dovrebbe prevalere la prima formula. Nonostante il rientro di Rispoli dopo il turno di squalifica, sull’out destro resta in prima fila Vitiello nella linea completata da Andelkovic, Terzi e Daprelà (favorito sul convalescente Lazaar). Se invece Iachini dovesse optare per la difesa a tre, Vitiello agirebbe sul centrodestra con Rispoli e Daprelà esterni alti a centrocampo. Ancora out Gonzalez. Il costaricano, che assieme ad altri tre rosanero (il bulgaro Chochev, il marocchino Lazaar e Ujkani di origini kosovare) ha assaporato nei giorni scorsi il dolce gusto della convocazione in Nazionale, scalpita dalle retrovie ma dovrà rassegnarsi a saltare il big-match di domani non avendo ancora completato il processo di guarigione dall’infortunio muscolare rimediato contro l’Empoli.
I riflettori di Iachini, che ha convocato 25 giocatori, sono puntati anche sul centrocampo: in cabina di regia, ad esempio, è ballottaggio tra Jajalo e Maresca, un nodo che verrà sciolto in extremis anche in funzione del modulo che verrà adottato. In caso di conferma del 4-3-2-1, inoltre, Quaison resta in pole-position per un posto sulla trequarti con Vazquez a supporto di Dybala.