Ci si aspettavano sorprese nell’annunciata – da Renato Schifani – tregua tra maggioranza e opposizione verso l’approvazione dell’ultima variazione di bilancio, una manovra da appena 50 milioni di euro. Non ce ne sono state. La norma è passata con 44 voti a favore e 19 astenuti – i deputati di Pd e M5s, mentre hanno […]
Ars, l’intesa Schifani-opposizione regge: l’approvazione della variazione di bilancio va liscia come l’olio
Ci si aspettavano sorprese nell’annunciata – da Renato Schifani – tregua tra maggioranza e opposizione verso l’approvazione dell’ultima variazione di bilancio, una manovra da appena 50 milioni di euro. Non ce ne sono state. La norma è passata con 44 voti a favore e 19 astenuti – i deputati di Pd e M5s, mentre hanno votato a favore quelli di Sud chiama Nord – in poco più di tre ore di discussione, che sono scivolate senza ostacoli verso l’obiettivo sotto l’occhio severo di Renato Schifani, in Aula con tutta la squadra di governo al gran completo a supervisionare i lavori.
Tra le misure più attese, il reddito di povertà, il cui fondo è stato rimpinguato con un altro milione di euro, che consentirà di includere altre 500 famiglie nel novero dei beneficiari. Milione di euro che è uno dei frutti della trattativa tra governo e opposizioni – l’emendamento è a firma Michele Catanzaro, capogruppo del Partito democratico – che hanno ritirato in maniera sistematica i loro emendamenti in cambio di alcune modifiche mirate al testo base redatto dal governo, che alla fine è quello che per grandi linee è quello che è stato approvato.
Governo che di contro ha ritirato la norma che doveva servire a proteggere le aziende siciliane dalle conseguenze dei dazi imposti dagli Stati uniti e fortemente voluti da Donald Trump. Il capitolo, che inizialmente avrebbe dovuto essere di cinque milioni, era stato ridotto a due milioni di euro, una cifra ritenuta irrisoria dall’opposizione. «Cosa dovrebbero fare le aziende con due milioni di euro in totale? – commenta Dario Safina, deputato del Partito democratico – Le perdite in previsione per tutti i comparti sono di decine di milioni di euro. Si tratta di uno spot come tanti ce ne sono in questo testo. Chiederemo di trattare l’argomento in seguito, dandogli la giusta attenzione». Detto fatto. Anche questo è rientrato nello strano sistema di collaborazione che si è instaurato per l’approvazione del documento. I due milioni previsti sono stati dirottati sui consorzi di bonifica di Agrigento e Ragusa, dove la situazione dei lavoratori è particolarmente calda, visto che non percepiscono stipendi da oltre tre mesi.
E nel braccio di ferro politico sugli aeroporti minori, con anime della maggioranza divise tra chi vorrebbe catalizzare il traffico sui due hub principali, Catania e Palermo, risparmiando i costi di scali troppo spesso deserti e chi vorrebbe invece rivitalizzare invece Comiso e Trapani, la spuntano i secondi, con 6,6 milioni di euro stanziati affinché la Regione si sobbarchi i costi della tassa addizionale comunale fino al 2026, per incentivare il traffico aereo. Spazio anche per la proposta del deputato Ismaele La Vardera di creare un corridoio umanitario per i profughi di Gaza verso la Sicilia. Proposta sposata dal presidente Schifani, che ha preso posizione netta, parlando persino di genocidio.