Antirazzismo? Il Comune di Palermo fa solo chiacchiere

“Questi signori che amministrano il Comune di Palermo non hanno capito nulla. Lo scriva, lo scriva. In questo momento, alla nostra manifestazione, partecipano mille e ottocento ragazzi di tutti i quartieri di Palermo. A cominciare dall’ex Zen. Tutti contenti di partecipare a ‘Mediterraneo Antirazzista 2013’. Ebbene, siamo stati abbandonati dal Comune. Questi si sciacquano la bocca con l’antirazzismo e con l’integrazione. Poi, dopo dieci giorni che li tempestiamo di telefonate non ci hanno dato nemmeno il punto luce. Una vergogna. Lo scriva così, testuale: una vergogna”.

E’ piuttosto amareggiato, Massimo Castiglia, tra gli organizzatori di questa manifestazione – “Mediterraneo Antirazzista” – giunta alla sesta edizione. Dietro questa festa c’è una rete di associazioni che, da anni, a Palermo, lavorano per l’integrazione. Fanno quello che dovrebbero fare gli amministratori di Palermo, che invece si occupano di appalti, di nuovi e improbabili centri direzionali e di altri grandi affari. Alle cose serie – come questa manifestazione – gli attuali amministratori di Palermo riservano le chiacchiere e le promesse non mantenute. (a sinistra, foto tratta da pressenza.com)

Racconta ancora Castiglia: “Ogni anno giriamo per i quartieri per organizzare una serie di manifestazioni sportive non agonistiche. Quest’anno, come ho già accennato, abbiamo messo assieme mille e 800 ragazzi circa che provengono da tutti i quartieri di Palermo. I ragazzi si cimentano in partite di pallavolo, calcetto, basket, cricket e rugby. Per realizzare questa manifestazioni sportive abbiamo chiesto il Velodromo. Non lo avessimo mai fatto…”.

Castiglia ci racconta che hanno trovato il Velodromo in condizioni pietose. “Il Comune, o meglio, l’assessore Francesco Giambrone, ha concesso gratuitamente il Velodromo a Benny Benassai per il concerto. Quando siamo arrivati al Velodromo abbiamo trovato un campo di battaglia: bottiglie e pezzi di vetro dappertutto. Uno scenario incredibile. Il Comune, prima di farci entrare al Velodromo, non ha provveduto nemmeno a farlo pulire”.

Meno male che al Comune di Palermo ci sono diecimila ex precari ‘stabilizzati’ tra uffici comunali e società partecipate dallo stesso Comune. Più i mille e 800 dipendenti della Gesip. Il personale non manca. Pagato con le tasse, sempre più esose, appioppate dal Comune. A cominciare dallo scandalo della Tarsu. Eppure il Velodromo è stato consegnato agli organizzatori di una importante manifestazione in condizioni pietose. Complimenti ‘vivissimi’ all’amministrazione comunale.

Fine dello sfascio? Ma quando mai! Nel comunicato diramato dagli organizzatori della manifestazione – che poi è il documento che ci ha svelato questo disastro amministrativo – leggiamo: “Dopo le numerose difficoltà incontrate sino ad ora per lo svolgimento del ‘Mediterraneo Antirazzista 2013’, gli organizzatori hanno appreso che, ad oggi, manca il contratto per la fornitura di energia elettrica per la festa antirazzista di chiusura in Piazza Casa Professa. La stipula di tale contratto avrebbe dovuto essere effettuata dall’amministrazione comunale, come precedentemente garantito dallo stesso Comune”.

E invece? Il Comune se n’è praticamente fottuto. “L’organizzazione – prosegue il comunicato – ha deciso comunque di non rinunciare allo svolgimento della festa a Casa Professa ed ha provveduto ad autofinanziare quanto necessario per ottenere il punto luce”.

Insomma, visto che il Comune di Palermo se ne frega della manifestazione antirazzista – salvo a fare passerella al Gay Pride, con la ‘scienziata’ presidentessa della Camera, la signora Laura Boldrini, quella che vorrebbe oscurare il Web – gli organizzatori hanno messo mano al portafogli e hanno pagato il punto luce.

“Nelle 4 edizioni del Mediterraneo dal 2008 al 2011 – leggiamo sempre nel comunicato – l’Amministrazione di Diego Cammarata, pur nella profonda distanza dagli scopi della manifestazione, ha sempre garantito le autorizzazioni necessarie e gli spazi a titolo gratuito per il regolare svolgimento dell’evento”.

Insomma, la Giunta Cammarata, che a nostro avviso è stata un esempio di disastro amministrativo, almeno su questo fronte ha dimostrato più sensibilità dell’amministrazione di Leoluca Orlando, che invece ha manifestato, di fatto, solo strafottenza.

“Durante l’edizione 2012 – leggiamo sempre nel comunicato – l’Amministrazione aveva chiesto di co-organizzare la successiva edizione del ‘Mediterraneo Antirazzista’, cioè quella che si sta attualmente svolgendo. Ricordiamo che il giorno prima dell’inizio dei tornei al Velodromo mancava ancora l’autorizzazione per l’impianto sportivo, poi concessa oralmente; ricordiamo che lo stesso Velodromo era in pessime condizioni per la presenza di immondizia, vetri rotti ed un campo ormai distrutto”.

“Di fatto l’attuale amministrazione – prosegue il comunicato – ha dimostrato di non riuscire neanche a svolgere le poche pratiche indispensabili e di sua competenza per il normale svolgimento del ‘Mediterraneo Antirazzista’. La manifestazione si sta svolgendo secondo il programma previsto grazie all’impegno ed alla determinazione degli organizzatori, nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate a causa di un’Amministrazione che si è dimostrata inefficiente”.

Signor Sindaco, è il caso di fare qualcosa verso i responsabili di questa incredibile storia di cattiva amministrazione?

In ogni caso, noi ci auguriamo che, su questa vicenda, la magistratura apra un’inchiesta. Non si può consegnare a mille e 800 ragazzi una struttura piena di bottiglie e pezzi di vetro. Ne va di mezzo l’incolumità delle persone. Qualcuno dovrà pagare per questo comportamento. 

 

 


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“questi signori che amministrano il comune di palermo non hanno capito nulla. Lo scriva, lo scriva. In questo momento, alla nostra manifestazione, partecipano mille e ottocento ragazzi di tutti i quartieri di palermo. A cominciare dall’ex zen. Tutti contenti di partecipare a ‘mediterraneo antirazzista 2013’. Ebbene, siamo stati abbandonati dal comune. Questi si sciacquano la bocca con l’antirazzismo e con l’integrazione. Poi, dopo dieci giorni che li tempestiamo di telefonate non ci hanno dato nemmeno il punto luce. Una vergogna. Lo scriva così, testuale: una vergogna”.

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